10 dicembre - Giornate internazionale dei diritti umani Informati! Indignati! Agisci!

Comunicato stampa, 3 dicembre 2019, Lugano – Contatto media
Amnesty International e Fondazione Diritti Umani dedicano la Giornata internazionale dei Diritti Umani, anniversario della nascita della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, a una riflessione sul ruolo cruciale dei volontari, determinanti in particolare negli ultimi anni nell'accoglienza dei migranti e delle persone in fuga da guerre e persecuzioni.

Incontro con:

Giorgia Linardi, consulente legale e portavoce per l’Italia dell’ONG Sea Watch

Lisa Bosia, attivista per i diritti dei migranti

modera: Daniele Biella, giornalista esperto di migrazioni forzate

La discussione sarà preceduta dalla proiezione del documentario Volontaires, della regista svizzera Chloé Seyssel, in anteprima ticinese. La regista sarà presente in sala. 

 

Migliaia di individui che in nome della solidarietà, muovendosi nell’ombra e ricevendo in cambio “solo” gratitudine e affetto, offrono il proprio aiuto a persone confrontate con momenti di vita difficili.

Sono i volontari: uomini e donne che nel proprio tempo libero si impegnano per una causa, convinti che “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza” (Articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani).

Persone che si impegnano quotidianamente per dare concretezza ai principali diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale del 10 dicembre del 1948: il diritto alla non discriminazione, alla salute, alla protezione giuridica, all’alimentazione, all’educazione, ad un’abitazione e ad una esistenza dignitosa (tra gli altri).

In prima fila nell’accoglienza di migranti e richiedenti asilo, a partire dall’estate del 2015, decine e decine di volontari di tutta Europa hanno avuto un ruolo fondamentale nel movimento di solidarietà spontaneo che ha visto mobilitarsi numerosissime persone attraverso tutto il continente per rispondere alla più importante crisi migratoria degli ultimi 70 anni. I governi, inerti, rimanevano a guardare. O, peggio, cercavano strategie per liberarsi dal “problema” e ignorare gli obblighi dettati da leggi e convenzioni internazionali.

Non esiste un “modello”. Ogni volontario/a sceglie come e quanto impegnarsi, così da conciliare il proprio impegno per gli altri con la sua quotidianità. C’è chi sceglie di “mollare tutto” per spostarsi al fronte della crisi e prestare i primi soccorsi alle persone in pericolo in mare, altri raccolgono vestiti e beni di prima necessità o sono a disposizione dei migranti per aiutarli ad imparare la lingua del posto, capire meglio usi e costumi del paese dove sono approdati o trovare un primo piccolo lavoretto. Un impegno, piccolo o grande che sia, che ha una sola finalità: dare un contributo, agire di fronte a situazioni che causano rabbia e indignazione, e non rimanere passivamente a guardare, in attesa che le cose si muovano e queste persone possano ricevere l’accoglienza dignitosa cui hanno diritto.

 

Programma della serata

19.30   piccolo rinfresco offerto

20.15   proiezione del documentario Volontaires, di Chloé Seyssel (Svizzera, 2019, 94’). La regista sarà presente in sala

La proiezione sarà seguita dall’incontro con Giorgia Linardi (Sea Watch Italia), Lisa Bosia e Daniele

Biella.

Entrata: offerta libera

 

Giorgia Linardi

Nata e cresciuta a Como, Giulia Linardi non ha ancora trent’anni. Ha studiato Diritto internazionale a Ginevra, dove si è specializzata in “migrazioni internazionali” e ha conseguito un master. Si è avvicinata a Sea Watch nel 2015 come volontaria. Dal 2018 è la portavoce dell’ONG in Italia.

Durante l’estate di quest’anno è stata la voce a terra di Carola Rackete, la capitana che ha sfidato il Decreto sicurezza di Salvini, e come lei ha subito attacchi odiosi per il suo impegno a favore dei diritti dei migranti.

Racconta che nei momenti di sconforto si guarda i palmi delle mani: “È dove si appiccicò la pelle di una ragazza come me. Una migrante. La caricammo a bordo che era quasi morta, ustionata dalla miscela di benzina e acqua salata. Le facemmo a turno il massaggio cardiaco. Dopo che morì, mi guardai le mani: avevo le sue strisce di pelle addosso. Quando Matteo Salvini dice quelle cose là, io mi guardo le mani e mi dico che non va bene. Che sto facendo la cosa giusta”.

Lisa Bosia

Educatrice e assistente sociale, è un’attivista per i diritti delle persone migranti.

In prima linea nella difesa dei diritti di rifugiati e migranti, nell'estate del 2016 Lisa Bosia Mirra ha svolto un ruolo cruciale nell'assistenza di coloro che si accampavano attorno alla stazione di Como San Giovanni. È stata processata per aver aiutato 20 persone, per lo più minori non accompagnati, ad attraversare il confine tra Italia e Svizzera tra agosto e settembre 2016. È stata assolta in appello dall’accusa di aiuto al soggiorno illegale, mentre l’accusa di aiuto all’entrata e all’uscita illegali è stata mantenuta, seppur con una riduzione della pena.

Del suo impegno per i migranti scrive: “È una cosa che viene da lontano, una tradizione famigliare per così dire, perché certe cose, basta averle ascoltate una volta e ti restano per sempre.”

Daniele Biella

Giornalista, collabora con diverse testate nazionali scrivendo di tematiche sociali, in particolare migrazioni e cooperazione internazionale. Interviene come referente di progetti educativi e formativi sul tema dell’accoglienza in scuole, assemblee cittadine e altri centri di aggregazione. Ha pubblicato i libri Nawal, l’angelo dei profughi e Con altri occhi.

Al termine di una missione a bordo di una nave della Ong Sos Mediterranée, nell’estate 2017, ha scritto: “È il momento dei saluti sia con lo staff che con i migranti, ed è emozionante, perché tutte queste persone, con cui ora ho stabilito un contatto, hanno davanti a loro un futuro nuovo, di certo difficile, ma almeno più sicuro. Persone, ognuna diversa dalle altre, «non numeri, ma volti e storie», come dice papa Francesco. È proprio così: donne e uomini come noi. Potremmo essere noi al loro posto se fossimo nati dalla parte sbagliata del mondo.”

Durante la serata il pubblico potrà partecipare alla Maratona di lettere di Amnesty International, azione mondiale di solidarietà nei confronti di persone i cui diritti sono minacciati o calpestati, che quest’anno ha come protagonisti 6 giovani.