Quattro anni fa, il 25 marzo 2015, una coalizione guidata da Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti (EAU) ha iniziato a bombardare obiettivi nello Yemen. Da allora, Amnesty International ha ripetutamente documentato gravi violazioni del diritto internazionale e dei diritti umani da parte di tutte le parti in conflitto - il governo yemenita, la coalizione e le milizie da esse sostenute, nonché i ribelli di Huti e i loro alleati.
La lista delle violazioni è lunga: bombardati di obiettivi civili, arresti arbitrari e sparizioni forzate, torture e maltrattamenti (incluse violenze sessuali), come pure il blocco dell'importazione di beni di prima necessità. Una raccolta esaustiva delle gravi violazioni dei diritti umani commesse nel paese, e una ricostruzione delle principali tappe del conflitto, si trova sul sito web "Yemen war: No end in sight".
"Dopo quattro anni di spargimenti di sangue, la popolazione civile dello Yemen - il paese più povero della penisola arabica – è stremata e non può più sostenere le catastrofiche conseguenze della guerra. Ora basta! La comunità internazionale deve impegnarsi molto di più per garantire che la popolazione civile sia protetta e che gli aiuti umanitari e i beni di prima necessità possano raggiungere lo Yemen senza ostacoli. Inoltre è necessario mettere fine all'impunità per i crimini di guerra e le altre violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Reto Rufer, responsabile della campagna per il Medio Oriente per Amnesty Svizzera.
Numerosi Stati occidentali continuano a fornire armi all'Arabia Saudita.
Numerosi Stati occidentali - tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia - continuano a fornire armi all'Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti nonostante le prove schiaccianti di crimini di guerra. La Svizzera, come i Paesi Bassi, la Norvegia, la Danimarca e la Finlandia, ha sospeso le forniture di armi all'Arabia Saudita. Negli ultimi anni, tuttavia, gli Emirati Arabi Uniti sono rimasti un importante acquirente di armi svizzere e il costruttore di aerei Pilatus non ha interrotto i suoi contratti di supporto estremamente problematici con le Forze aeree saudite e quelle degli Emirati, e questo nonostante le indagini in corso da parte del DFAE.
Negli ultimi anni, tuttavia, gli Emirati Arabi Uniti sono rimasti un importante acquirente di armi svizzere
"La fornitura di armi e di servizi di supporto a tutte le forze armate coinvolte nel conflitto deve essere interrotta - questo vale in particolare per le attività quali l'addestramento di piloti da combattimento, che non sono coperte dalla legge sul materiale bellico", ha detto Reto Rufer.
- Maggiori informazioni sulla guerra nello Yemen nella rivista Amnesty (marzo 2019), in francese e in tedesco.