Cina - Azione Urgente 12 cittadini di Hong Kong detenuti ingiustamente

Il 23 agosto 2020, CHENG Tsz-ho (鄭子豪), CHEUNG Chun-fu (張俊富), LIU Tsz-man (廖子文), QUINN Moon (喬映瑜), TANG Kai-yin (鄧棨然), LI Tsz-yin (李子賢), LI Yu-hin (李宇軒), WONG Wai-yin (黃偉然) e altre quattro persone sono stati fermati dagli ufficiali della guardia costiera dalla Cina continentale dopo aver lasciato Hong Kong su un motoscafo. Due di loro sono minorenni.

Tutti e dodici sono stati trattenuti in carcere per oltre 45 giorni senza un’accusa ufficiale. In cella, completamente isolati dal mondo esterno, non hanno potuto vedere nessuno, neanche gli avvocati scelti per loro dalle famiglie. Il 19 settembre, le famiglie hanno rifiutato di riconoscere gli avvocati che, secondo le autorità, sarebbero stati scelti dai dodici detenuti. Nel frattempo, almeno quattro dei consulenti legali scelti dalle famiglie si sono dimessi dopo essere stati minacciati dalle autorità.

Il diritto a scegliere e incontrare un avvocato è parte integrante del diritto a un equo processo e una salvaguardia fondamentale per la prevenzione della tortura e di altri maltrattamenti. È un principio sancito nel diritto internazionale, compresa la Convenzione sui diritti del fanciullo, i Principi per la protezione delle persone sottoposte a detenzione o restrizione, il Patto internazionale sui diritti civili e politici, nonché il Codice di procedura penale cinese.

Solo il 30 settembre la Procura popolare del distretto di Yantian ha annunciato l'arresto dei 12 hongkonghesi. Ciò significa che potrebbero rimanere in custodia cautelare per altri tre mesi o più mentre il caso viene indagato dalla polizia. QUINN e TANG sono accusati di aver "organizzato affinché altre persone attraversassero il confine in segreto" e gli altri dieci di aver "attraversato il confine in segreto".

Oggi né i familiari né i consulenti legali hanno la possibilità di incontrare i detenuti e di verificarne le condizioni di salute: tre di loro hanno patologie che necessitano di regolare assunzione di farmaci. Ai minorenni devono inoltre essere concesse le misure di protezione della giustizia minorile, stabilite dal diritto internazionale e dal codice di procedura penale cinese.

Amnesty International li reputa oggi in pericolo di essere torturati e/o subire gravi maltrattamenti e teme che il processo nei loro confronti non sarà equo.

Informazioni supplementari

Undici dei dodici detenuti erano già stati arrestati a Hong Kong per presunti reati, tra cui: cospirazione per ferire intenzionalmente, sommosse, aggressione a un agente di polizia, cospirazione per commettere un incendio doloso, possesso di una sostanza con l'intento di distruggere o danneggiare le proprietà, fabbricazione di una sostanza esplosiva, incendio doloso e cospirazione per commettere un incendio doloso intenzionale.

Uno di loro, LI Yu-hin, avrebbe lasciato Hong Kong per chiedere asilo dopo essere stato arrestato per "possesso di munizioni senza licenza" e "collusione con elementi stranieri o esterni per mettere in pericolo la sicurezza nazionale". LI è tra i 22 attivisti e manifestanti arrestati per aver violato la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong sin dalla sua entrata in vigore, il 30 giugno 2020.

L'ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite e altri enti hanno espresso preoccupazione in merito alla Legge sulla sicurezza nazionale, affermando che può portare a "un'interpretazione e un'applicazione discriminatoria o arbitraria che potrebbe compromettere la protezione dei diritti umani". Alcuni degli arrestati sono accusati di mettere in pericolo la sicurezza nazionale con atti di espressione pacifica, come il possesso di striscioni con slogan politici o la pubblicazione di contenuti sui social media.

Secondo la legge internazionale sui diritti umani, la "sicurezza nazionale" non può  essere invocata per negare alle persone il diritto di esprimere opinioni politiche e di esercitare i diritti protetti dalle norme giuridiche internazionali.

Amnesty International ha documentato numerosi casi di difensori dei diritti umani detenuti nella Cina continentale privati del diritto di vedere gli avvocati da loro scelti, privandoli di fatto del loro diritto all’assistenza legale. In alcuni casi, le autorità hanno nominato gli avvocati per i detenuti senza il loro consenso o il consenso della famiglia. In altri casi, le autorità hanno minacciato gli avvocati affinché abbandonassero, sostenendo poi che erano stati i detenuti a licenziare gli avvocati assunti dalla famiglia. I detenuti ai quali è negata la possibilità di scegliere un avvocato, spesso non sono a conoscenza dei loro diritti e nessuno fornisce loro informazioni sul caso e sul processo. Questo li rende vulnerabili a procedure legali inique.

Scarica la lettera e inviala al direttore del carcere dove sono detenuti i 12 hongkonghesi.