Gli Iuventa 10 sono un gruppo di volontari, un equipaggio di soccorritori composto da capitani, paramedici, vigili del fuoco, studenti, sviluppatori informatici e un astrofisico. Hanno scelto di essere testimoni oculari e di mettersi a disposizione per salvare vite nel Mediterraneo centrale.
Accusati di “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”, rischiano fino a 20 anni di carcere. Nonostante le prove, compreso il rapporto pubblicato da Forensic Architecture nel 2018, che mostrano come abbiano agito solo per salvare vite umane, le indagini sono in corso da tre anni.
Le operazioni umanitarie di cui sono stati protagonisti anche i 10 volontari della Iuventa indagati hanno consentito di soccorrere oltre 14'000 persone in pericolo.
“Parliamo per conto delle persone meno privilegiate, quelle che continuano a morire ogni giorno nel tentativo di raggiungere la salvezza. Non potevamo stare a guardare le persone che scomparivano nella fossa comune del Mediterraneo. Il nostro compito era, è e rimarrà salvare vite, sempre dove sia possibile, offrire protezione a coloro che ne hanno bisogno, trattare tutti con dignità” ha dichiarato un membro dell’equipaggio della Iuventa.
Queste indagini assurde contribuiscono solo a svuotare il mare dalle navi di salvataggio, quantomai necessarie. Criminalizzare l’aiuto e il soccorso e abbandonare rifugiati e migranti rendono i viaggi ancora più pericolosi e causano ancora più morti e sofferenze.
Il caso “Iuventa 10” è stato il primo procedimento giudiziario avviato contro una Ong di ricerca e soccorso in Italia. Altri sarebbero seguiti nel corso degli anni.