© Katherine Da Silva Image / shutterstock.com
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USA/ Regno Unito Julian Assange: Al via l’udienza per l’estradizione

7 settembre 2020
Le autorità statunitensi devono far cadere tutte le accuse contro Julian Assange relative alle sue attività editoriali, e le autorità britanniche devono respingere la relativa richiesta di estradizione statunitense, ha dichiarato oggi Amnesty International. L'udienza per l'estradizione di Julian Assange riprende oggi e dovrebbe durare diverse settimane.

L'udienza deciderà sulla richiesta di estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti da parte dell'amministrazione Trump. Negli USA Assange rischia una condanna fino a 175 anni per aver pubblicato materiali che documentano possibili crimini di guerra commessi dalle forze armate statunitensi.

"Questa udienza è l'ultima preoccupante tappa di in un assalto in piena regola al diritto alla libertà di espressione. Se Julian Assange sarà processato, questo potrebbe avere un effetto agghiacciante sulla libertà dei media, portando editori e giornalisti ad autocensurarsi per paura di ritorsioni", ha dichiarato il direttore di Amnesty International per l'Europa, Nils Muižnieks.

"Se Julian Assange verrà estradato, ciò avrà implicazioni di vasta portata per i diritti umani, creando un agghiacciante precedente per la protezione di coloro che pubblicano informazioni classificate che sono di interesse pubblico".

La richiesta di estradizione degli Stati Uniti si basa su accuse che derivano direttamente dalla pubblicazione di documenti classificati come parte del lavoro giornalistico di Assange con Wikileaks. La pubblicazione di tali informazioni è una pietra angolare della libertà dei media e del diritto del pubblico di accedere alle informazioni di interesse pubblico, e deve essere protetta piuttosto che criminalizzata.

"Se Julian Assange verrà estradato, ciò avrà implicazioni di vasta portata per i diritti umani, creando un agghiacciante precedente per la protezione di coloro che pubblicano informazioni classificate che sono di interesse pubblico" Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l'Europa

Negli Stati Uniti, Julian Assange potrebbe essere processato per 18 accuse, 17 delle quali in base all'Espionage Act; e una in base al Computer Fraud and Abuse Act. Si troverebbe inoltre ad affrontare un rischio reale di gravi violazioni dei diritti umani, tra cui condizioni di detenzione che potrebbero equivalere a tortura o ad altri maltrattamenti, compreso l'isolamento prolungato. Julian Assange è il primo editore ad essere accusato ai sensi della legge sullo spionaggio.

Il fatto che Assange sia stato il bersaglio di una campagna pubblica negativa da parte di funzionari statunitensi ai più alti livelli mina il suo diritto di essere presunto innocente e lo espone al rischio di un ingiusto processo.

"Il Regno Unito deve rispettare gli obblighi previsti dalla legge internazionale sui diritti umani, che vieta il trasferimento di individui in un altro paese dove si troverebbero ad affrontare gravi violazioni dei diritti umani", ha dichiarato Nils Muižnieks.

Informazioni complementari

Le udienze inizieranno davanti all'Old Bailey, a Londra, la mattina del 7 settembre.

Osservatori di Amnesty International monitoreranno il processo in remoto. Durante la prima settimana, Sebastian Elgueta (@sebelgueta), un avvocato con sede nel Regno Unito, monitorerà le udienze.

Contesto

Amnesty International è preoccupata anche per il benessere fisico e mentale di Julian Assange, in particolare per la diffusione della pandemia di COVID-19.

Le condizioni nelle carceri e nei centri di detenzione del Regno Unito sono al di sotto degli standard. È imperativo che siano messi in atto protocolli di salute e sicurezza per ridurre il rischio di infezione da COVID-19, garantendo al tempo stesso la protezione dei diritti dei detenuti. La libertà su cauzione o il rilascio dovrebbero essere presi in considerazione per qualsiasi detenuto o prigioniero che abbia gravi condizioni di salute di base e che sia particolarmente a rischio di infezione.