La "Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo" (MPT) combina delle definizioni estremamente vaghe con ampi poteri conferiti alla polizia, che potrebbe adottare misure drastiche contro persone potenzialmente pericolose - senza un controllo giudiziario e un'adeguata protezione giuridica. Il Consiglio nazionale ha respinto solo l'introduzione del carcere preliminare, che avrebbe rappresentato una flagrante violazione della Convenzione Europea per i Diritti dell’Uomo.
"Siamo scioccati nel vedere come la maggioranza del Parlamento stia trascurando i diritti umani nel valutare i progetti di legge antiterrorismo", ha dichiarato Alicia Giraudel, giurista di Amnesty International. "La nostra critica alle leggi era inequivocabile. Un punto di vista confermato anche da numerosi esperti di diritto e da organizzazioni internazionali come l'ONU e il Consiglio d'Europa: queste leggi minacciano i diritti fondamentali e i diritti umani".
Già martedì il Consiglio nazionale aveva approvato il disegno di legge "Terrorismo e criminalità organizzata", approvando un solo miglioramento per le organizzazioni umanitarie come il CICR, in modo che non possano essere perseguite per aver sostenuto gruppi terroristici.
"Apparentemente la maggioranza del Parlamento non dà importanza agli standard internazionali in materia di diritti umani. La Svizzera ufficiale ama fregiarsi della tradizione umanitaria e della Ginevra internazionale. La Svizzera insiste a livello internazionale sulla protezione dei diritti umani nella lotta contro il terrorismo. Ma quando arrivano critiche dall'estero sullo stesso argomento, si diventa sordi e ciechi", commenta Alicia Giraudel di Amnesty International. "Una lotta contro il terrorismo che mette a repentaglio lo Stato di diritto e i diritti fondamentali danneggia la credibilità della politica estera svizzera e la stessa sicurezza interna che afferma di voler garantire."
Le divergenze tra il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati su entrambi i progetti di legge devono ancora essere risolte prima che queste vengano approvate nella sessione autunnale.
La Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani invita i parlamentari a respingere le proposte estremamente problematiche nella votazione finale. Le organizzazioni per i diritti umani monitoreranno l'applicazione della legge e difenderanno anche i diritti delle persone interessate, se necessario fino alla Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU).