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Stati Uniti USA post voto aumento esponenziale violenza social

Comunicato stampa, 12 novembre 2020, Washington D.C./Lugano – Contatto media
Secondo Amnesty International USA, in seguito alle elezioni negli Stati Uniti, le piattaforme di social media come Facebook stanno vedendo un drammatico aumento di contenuti violenti, compresi i post che cercano di incitare altri a commettere violenze.

Solo nell'ultima settimana, Facebook ha visto un aumento del 45% delle tendenze alla violenza e all'incitamento. Amnesty International invita le piattaforme di social media, tra cui Facebook, Twitter e YouTube, a proibire tali contenuti in linea con le leggi internazionali sui diritti umani.

"Nessuna azienda può ignorare le proprie responsabilità in materia di diritti umani", ha dichiarato Michael Kleinman, direttore della Silicon Valley Initiative di Amnesty International USA. "Aziende come Facebook, Google e Twitter riconoscono già questa responsabilità poiché hanno già politiche chiare contro i post che incitano alla violenza. Eppure, abbiamo visto più e più volte quanto facilmente gli utenti possano sfruttare queste piattaforme come arma, complice il fatto che l'attenzione dei social a massimizzare il coinvolgimento degli utenti li porta a privilegiare contenuti falsi e incendiari".

"In rapporti già pubblicati, tra i quali Surveillance Giants e Toxic Twitter, Amnesty International ha documentato i modi in cui le aziende dei social media massimizzano il coinvolgimento degli utenti senza però riuscire a proteggerne i diritti umani. Siamo estremamente preoccupati che le aziende non siano ancora pronte ad affrontare possibili incitamenti alla violenza, date le crescenti tensioni e la gestione degli utenti dopo le elezioni".

L'attenzione delle piattaforme dei social media deve includere il potenziale incitamento da parte di funzionari pubblici e di altri in posizioni di influenza, tra cui il Presidente, data la sua storia di commenti incendiari. Il Piano d'azione di Rabat, sviluppato dall'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani per bilanciare la libertà di espressione contro le istigazioni all'odio, sottolinea l'importanza di considerare "la posizione o lo status dell'oratore nella società" quando il discorso costituisce incitamento alla violenza.

A tal fine, Amnesty International invita tutte le piattaforme dei social media a far rispettare in modo proattivo le politiche esistenti in linea con le loro responsabilità in materia di diritti umani, anche attraverso l'applicazione trasparente e imparziale di politiche di moderazione dei contenuti conformi alle leggi internazionali sui diritti umani.