2020
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No all’iniziativa per multinazionali responsabili «Prendiamo le imprese in parola!»
Il 50,7 % della popolazione si è espresso oggi in favore dell’Iniziativa per multinazionali responsabili. Il testo è però stato respinto dalla maggioranza dei Cantoni. L’Iniziativa avrebbe obbligato le multinazionali con sede in Svizzera al rispetto dei diritti umani e delle norme ambientali anche nelle proprie operazioni all’estero. Alexandra Karla, direttrice di Amnesty International Svizzera, ha commentato il risultato: -
La corsa al Black Friday non va pagata con la salute e la sicurezza dei lavoratori di Amazon
Le persone che lavorano per Amazon hanno messo in pericolo la salute e la sicurezza dall'inizio della pandemia COVID-19, ma la loro capacità di parlare e di contrattare collettivamente è ostacolata dal gigante del commercio online. È quanto afferma oggi Amnesty International. -
G20 I governi non si lascino ingannare dalle “riforme” in Arabia Saudita
Il prossimo fine settimana l’Arabia Saudita ospiterà il summit del G20 virtuale. Per la prima volta anche la Svizzera partecipa al G20, in seguito a un invito esclusivo da parte del paese ospitante. In una presa di posizione, Amnesty International esorta gli Stati e i capi di Stato partecipanti a prendere posizione con le autorità saudite rispetto alla loro spudorata ipocrisia sui diritti delle donne. L'empowerment delle donne è un elemento importante nell'agenda del G20 dell'Arabia Saudita, ma le attiviste che hanno guidato le campagne per i diritti delle donne nel paese sono in prigione o sono sotto processo. -
Iran Internet bloccato intenzionalmente durante i disordini del novembre 2019 - nuova indagine
Le autorità iraniane hanno intenzionalmente chiuso Internet durante le proteste del novembre 2019, nascondendo la vera portata delle uccisioni illegali da parte delle forze di sicurezza. È quanto afferma Amnesty International nel presentare una nuova indagine. -
Stati Uniti USA post voto aumento esponenziale violenza social
Secondo Amnesty International USA, in seguito alle elezioni negli Stati Uniti, le piattaforme di social media come Facebook stanno vedendo un drammatico aumento di contenuti violenti, compresi i post che cercano di incitare altri a commettere violenze.
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