Contemporaneamente, molte delle oltre 3000 persone arrestate nella prima protesta in favore di Navalny il 23 gennaio, sono state poste agli “arresti amministrativi”. Questo ha determinato un enorme sovraffollamento nelle strutture detentive della Russia, specialmente a Mosca, in un periodo nel quale il contrasto alla pandemia da Covid-19 dovrebbe spingere le autorità a decongestionarle.
“Questa è una vendetta nei confronti di Navalny e dei suoi sostenitori. La sentenza politica emessa contro di lui ha rivelato il vero volto delle autorità russe, intenzionate a chiudere in carcere chiunque denunci la repressione e le violazioni dei diritti umani“, ha dichiarato Natalya Zviagina, direttrice dell’ufficio di Amnesty International a Mosca.