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Svizzera Ordinanza sulla legge sulle misure di polizia (MPT): una sorveglianza ancora più invasiva

Comunicato stampa, 15 ottobre 2021, Londra/Lugano – Contatto media
Il Consiglio federale vuole dare alla polizia i mezzi per controllare e sorvegliare le persone presunte "pericolose" con un'ordinanza che va ben oltre quanto consentito dalla Legge sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (MPT), già ostile ai diritti fonda-mentali. Una coalizione di organizzazioni non governative svizzere mette in guardia sulle violazioni dei diritti umani che l'attuazione della legge MPT potrebbe comportare.

Nella sua risposta alla consultazione, una coalizione di ONG critica in particolare il tracciamento in tempo reale previsto nel progetto di ordinanza. Questo permetterà alla polizia di monitorare gli individui 24 ore al giorno, anche se non sono sospettati di un reato o di un atto preparatorio concreto.

"Prima del voto, le autorità hanno assicurato esplicitamente che la sorveglianza in tempo reale non sarebbe stata permessa nel contesto degli arresti domiciliari, ordinati solo sotto controllo giudiziario. Questo metodo sproporzionato di sorveglianza viene ora introdotto senza una base legale e può essere utilizzato anche per altre misure coercitive, senza alcun controllo giudiziario preventivo", afferma Viktor Györffy, presidente di dirittifondamentali.ch. 

"Con l'ordinanza MPT si introduce dalla porta di servizio uno strumento di sorveglianza più invasivo, in mezzo a termini tecnici incomprensibili per i profani e senza alcun dibattito pubblico", aggiunge Alicia Giraudel, giurista di Amnesty Svizzera.

"In nome della sicurezza, la polizia si doterà di mezzi di controllo che impatteranno massicciamente sui diritti fondamentali. Le esigenze relative al dovere di diligenza dello Stato dovrebbero quindi essere ancora più elevate. L'ordinanza non risponde a queste aspettative e deve quindi essere migliorata in determinati punti cruciali", chiede Alicia Giraudel.

La coalizione di ONG critica anche il fatto che, secondo il progetto di ordinanza, l'Ufficio federale di polizia (fedpol) dovrebbe sorvegliare se stesso nel trattamento (lecito) dei dati personali. "Non è così che funziona la supervisione indipendente. Inoltre, non è ancora chiaro chi, all'interno di fedpol, possa effettivamente ordinare le misure drastiche della legge MPT. Anche le conseguenze del ritiro della carta d'identità da parte di fedpol sono definite dall'ordinanza in modo approssimativo ", sottolinea Sanija Ameti, co-presidente di Operazione Libero.

Organizzazioni firmatarie:

Amnesty International, humanrights.ch, Operation Libero, grundrechte.ch, AlgorithmWatch CH, Digitale Gesellschaft, grundrechte.ch, Giuristi e Giuriste Democratici Svizzeri ACAT-Svizzera, Organizzazione mondiale contro la tortura OMCT, Public Eye, Schweizerischer Friedensrat, Schweizerische Arbeitsgemeinschaft der Jugendverbände SAJV, Frauen für den Frieden Schweiz, Solidarité sans frontières sosf.

Maggiori informazioni: www.amnesty.ch/misure-polizia