«Il voto a favore del matrimonio per le coppie dello stesso sesso significa che il matrimonio e i diritti che lo accompagnano, in particolare quello di adottare dei bambini e di accedere alla medicina riproduttiva, saranno finalmente accessibili per tutte le coppie in Svizzera. Si tratta di un passo importante verso l’uguaglianza che era atteso da molto tempo», ha dichiarato Alexandra Karle, direttrice di Amnesty Svizzera.
«Il matrimonio per tutt* rafforzerà l’accettazione delle persone LGBTQI+ da parte della società. Nei paesi che hanno già fatto questo passo molti pregiudizi e le aggressioni nei loro confronti, così come il tasso di suicidi, sono diminuiti».
«Con questa votazione storica, la Svizzera diventa il 29esimo paese a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso e afferma chiaramente che le persone LGBTQI+ devono avere gli stessi diritti che chiunque altro e beneficiare, davanti alla legge, di una protezione legale completa e uguale a quella delle altre persone. Incoraggiamo la Svizzera a continuare a proteggere e dare concretezza ai diritti delle persone LGBTQI+», ha concluso Alexandra Karle.
Prossime tappe in vista della realizzazione dell’uguaglianza dei diritti:
Amnesty International incoraggia la Svizzera ad impegnarsi per:
- L’inclusione di tutte le famiglie arcobaleno, in particolare quelle composte da persone transgender, a tutte le disposizioni del matrimonio per tutt*,
- Una migliore protezione delle persone transgender dalla discriminazione e dall’odio, in particolare in ambito professionale,
- Una migliore protezione dell’autodeterminazione delle persone intersessuate minorenni e il divieto di interventi che non siano raccomandati dai medici e effettuati senza consenso,
- Permettere il cambiamento semplificato dello stato civile e creare una soluzione amministrativa che riconosca anche le persone non-binarie,
- Che le minacce alla vita o all’integrità fisica a causa dell’identità di genere o dell’orientamento sessuale siano riconosciute come motivo di asilo.