Borodyanka, aprile 2022: quel che resta del salotto di un appartamento nello stabile 359. © Amnesty International
Borodyanka, aprile 2022: quel che resta del salotto di un appartamento nello stabile 359. © Amnesty International

Conferenza sull'Ucraina a Lugano I diritti umani siano inclusi nell’ordine del giorno

Comunicato stampa, 24 maggio 2022, Berna/Lugano – Contatto media
La Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani - associazione che riunisce circa 90 organizzazioni non governative – chiede al Consiglio federale di coinvolgere la società civile nella Conferenza sull'Ucraina e a inserire i diritti umani nell’ordine del giorno per tutti i temi in agenda. I negoziati sulla ricostruzione del Paese si svolgeranno a Lugano il 4 e 5 luglio 2022, durante la conferenza organizzata da Svizzera e Ucraina.

Secondo le ONG svizzere, la prima conferenza internazionale sull'Ucraina dall'inizio della guerra di aggressione russa offre l'opportunità di porre l'accento sulla promozione della pace, dei diritti umani e dello Stato di diritto nella pianificazione della ricostruzione e delle riforme nel paese. In una lettera inviata al Consiglio federale, la Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani offre il proprio sostegno alla conferenza sull'Ucraina, evidenziando inoltre una serie di argomenti particolarmente rilevanti dal punto di vista della società civile.

"La discussione sulla guerra e la ricostruzione in Ucraina non può essere condotta solo dai governi, a porte chiuse. È necessaria la partecipazione attiva delle organizzazioni della società civile", afferma Matthias Hui, co-coordinatore della Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani. "Solo ascoltando le voci delle popolazioni direttamente colpite e rispettando i loro diritti umani è possibile sviluppare una prospettiva di ricostruzione sostenibile".

La partecipazione alla conferenza di organizzazioni femminili o pacifiste locali risponderebbe anche alle richieste contenute nella Risoluzione 1325 dell'ONU su "Donne, Pace e Sicurezza" e incluse nella strategia Uguaglianza di genere e Diritti delle donne del DFAE.

Diverse ONG della Piattaforma lavorano con organizzazioni partner in Ucraina, Russia e Bielorussia attive in loco nel fornire aiuti e affrontare le conseguenze della guerra. Queste sarebbero pronte a partecipare alla conferenza in Svizzera.

Una richiesta centrale delle ONG per la conferenza sull'Ucraina è che gli Stati intensifichino i propri sforzi nell’ambito delle indagini sui crimini di guerra e fare di questo obiettivo una priorità.

"Se non verrà fatta chiarezza sui crimini di guerra e se non sarà fatta giustizia per le vittime, non ci saranno prospettive per la pace e la stabilità", afferma Alexandra Karle, direttrice di Amnesty International Svizzera. "È ora che devono essere raccolte e venir messe in sicurezza le prove. I responsabili dei crimini devono essere chiamati a risponderne nell’ambito di processi equi. La conferenza sull'Ucraina è l'opportunità per coordinare e rafforzare a livello internazionale le misure che sono state già messe in atto da alcuni Stati e organizzazioni".

Le richieste in questo senso sono elencate in dettaglio dalla Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani – insieme ad altre che riguardano altre aree tematiche: asilo e migrazione, aiuti umanitari e cooperazione allo sviluppo, sanzioni economiche e sostegno al Sud globale.

Le ONG svizzere auspicano che il Governo svizzero sfrutti la conferenza sull'Ucraina per portare in primo piano una migliore e più ampia comprensione della politica di sicurezza e di pace. Mentre gli armamenti possono dare un senso di sicurezza a breve termine, una politica di sicurezza a lungo termine si basa sull'attuazione coerente e universale dei diritti umani, sulla riduzione della povertà, sulla lotta al cambiamento climatico e sulla conservazione e protezione delle risorse naturali.