Secondo le ONG svizzere, la prima conferenza internazionale sull'Ucraina dall'inizio della guerra di aggressione russa offre l'opportunità di porre l'accento sulla promozione della pace, dei diritti umani e dello Stato di diritto nella pianificazione della ricostruzione e delle riforme nel paese. In una lettera inviata al Consiglio federale, la Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani offre il proprio sostegno alla conferenza sull'Ucraina, evidenziando inoltre una serie di argomenti particolarmente rilevanti dal punto di vista della società civile.
"La discussione sulla guerra e la ricostruzione in Ucraina non può essere condotta solo dai governi, a porte chiuse. È necessaria la partecipazione attiva delle organizzazioni della società civile", afferma Matthias Hui, co-coordinatore della Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani. "Solo ascoltando le voci delle popolazioni direttamente colpite e rispettando i loro diritti umani è possibile sviluppare una prospettiva di ricostruzione sostenibile".
La partecipazione alla conferenza di organizzazioni femminili o pacifiste locali risponderebbe anche alle richieste contenute nella Risoluzione 1325 dell'ONU su "Donne, Pace e Sicurezza" e incluse nella strategia Uguaglianza di genere e Diritti delle donne del DFAE.
Diverse ONG della Piattaforma lavorano con organizzazioni partner in Ucraina, Russia e Bielorussia attive in loco nel fornire aiuti e affrontare le conseguenze della guerra. Queste sarebbero pronte a partecipare alla conferenza in Svizzera.
Una richiesta centrale delle ONG per la conferenza sull'Ucraina è che gli Stati intensifichino i propri sforzi nell’ambito delle indagini sui crimini di guerra e fare di questo obiettivo una priorità.
"Se non verrà fatta chiarezza sui crimini di guerra e se non sarà fatta giustizia per le vittime, non ci saranno prospettive per la pace e la stabilità", afferma Alexandra Karle, direttrice di Amnesty International Svizzera. "È ora che devono essere raccolte e venir messe in sicurezza le prove. I responsabili dei crimini devono essere chiamati a risponderne nell’ambito di processi equi. La conferenza sull'Ucraina è l'opportunità per coordinare e rafforzare a livello internazionale le misure che sono state già messe in atto da alcuni Stati e organizzazioni".
Le richieste in questo senso sono elencate in dettaglio dalla Piattaforma delle ONG svizzere per i diritti umani – insieme ad altre che riguardano altre aree tematiche: asilo e migrazione, aiuti umanitari e cooperazione allo sviluppo, sanzioni economiche e sostegno al Sud globale.
Le ONG svizzere auspicano che il Governo svizzero sfrutti la conferenza sull'Ucraina per portare in primo piano una migliore e più ampia comprensione della politica di sicurezza e di pace. Mentre gli armamenti possono dare un senso di sicurezza a breve termine, una politica di sicurezza a lungo termine si basa sull'attuazione coerente e universale dei diritti umani, sulla riduzione della povertà, sulla lotta al cambiamento climatico e sulla conservazione e protezione delle risorse naturali.