La petizione è stata consegnata lunedì alla Cancelleria federale da Amnesty International, Opération Libero e dalle organizzazioni partner che la sostengono. Durante un’azione simbolica, sulla terrazza di Palazzo federale a Berna, attiviste e attivisti hanno risvegliato dal sonno una Justitia color argento utilizzando una sveglia formato XXL e chiesto che le persone che hanno subito delle violenze sessuali in Svizzera ottengano giustizia. (Fotografie disponibili qui ).
"Giustizia, è ora! A nome di 41'123 persone, oltre 50 organizzazioni e molte vittime di violenze sessuali, chiediamo ai parlamentari di tutti i partiti di adottare la soluzione 'Solo Sì significa Sì'", ha dichiarato Cyrielle Huguenot, responsabile delle campagne sui diritti delle donne per Amnesty Svizzera. Denis Sorie, co-responsabile del tema diritto penale sessuale per Opération Libero, ha sottolineato: "Per gli atti sessuali è necessario il consenso di tutte le persone coinvolte, altrimenti si tratta di violenza sessualizzata. Quella che per la società è un’evidenza deve essere finalmente rispecchiata anche nel Codice penale ".
Delle rappresentanti delle donne dei partiti e parlamentari di destra e di sinistra sostengono questo "Appello al Parlamento". Insieme esortano il Parlamento ad adottare una legislazione moderna in materia di reati sessuali, adottando la soluzione "Solo Sì significa Sì ".
- "In questo ambito così intimo l’autodeterminazione è estremamente importante e, con la soluzione del consenso, finalmente non ci si focalizza più sul comportamento delle vittime. In questo senso il messaggio della petizione è anche stato recepito dalla commissione giuridica del Parlamento e spero che il Consiglio nazionale seguirà la commissione". / Patricia von Falkenstein, consigliera nazionale PLR-Gruppo liberale radicale
- "Si può parlare di sesso solo se tutte le persone coinvolte hanno dato il proprio consenso. Il resto è solo violenza, Veramente, solo Sì significa Sì. / Tamara Funiciello, co-presidente delle Donne socialiste svizzere
- "Una donna non deve essere costretta a difendersi ma deve poter dare il proprio consenso quando si tratta di un atto sessuale. Per questo motivo il Consiglio nazionale deve seguire la propria Commissione degli affari giuridici e iscrivere 'Solo Sì significa Sì' nella legge" / Christina Bachmann-Roth, presidente Donne Il Centro
- "Solo la soluzione del consenso corrisponde alla concezione attuale della sessualità consensuale. La Commissione giuridica del Consiglio nazionale lo ha riconosciuto, ora il plenum deve seguire l’esempio". / Kathrin Bertschy, consigliera nazionale PVL e co-presidente Alliance F.
- "Non siamo disponibili a priori! Invito il Consiglio nazionale a seguire la sua Commissione adottando la soluzione "sì significa sì". Solo il consenso protegge davvero le vittime di violenza sessuale". / Léonore Porchet, consigliera nazionale e presidente di Salute Sessuale Svizzera.
Contesto
Il 5 dicembre, al Consiglio nazionale si terrà il dibattito sulla revisione del Codice penale in materia di reati sessuali. Recentemente, esperti dell’ONU e del Consiglio d’Europa si sono pronunciati a favore di una revisione dell’infrazione di stupro basata sulla soluzione del consenso in Svizzera, mettendo anche in guardia sulle debolezze della soluzione "No vuol dire No", ancora preferita dal Consiglio degli Stati in giugno.
Un numero crescente di paesi europei ha introdotto la soluzione "Solo Sì significa Sì", tra questi il Belgio, il Regno Unito, il Lussemburgo, l’Islanda, Malta, la Svezia, la Grecia, Cipro, la Danimarca, la Slovenia, l’Irlanda, la Croazia, la Finlandia e la Spagna. Questi ultimi due paesi hanno adottato la soluzione del consenso quest’anno. Delle riforme in questo senso sono pure in corso nei Paesi Bassi.