SVIZZERA
CONFEDERAZIONE SVIZZERA Capo di stato e di governo: Guy Parmelin
Un’indagine commissionata dal governo sui maltrattamenti dei richiedenti asilo da parte del personale di sicurezza privato nei centri federali di asilo ha rilevato alcuni casi di uso eccessivo della forza e ha raccomandato una riforma. Il parlamento ha rafforzato il controllo delle esportazioni di armi verso i paesi in conflitto. Gli attivisti che protestavano con tattiche di disobbedienza civile hanno subìto pene detentive. A seguito di un voto popolare, alle coppie omosessuali è stato concesso il diritto al matrimonio egualitario. Altri due referendum, tuttavia, hanno confermato leggi draconiane antiterrorismo e il divieto di indossare il velo integrale in pubblico.
CONTESTO
A settembre, a seguito di una campagna durata 20 anni da parte della società civile, il parlamento ha accettato una proposta del governo di creare un’istituzione nazionale per i diritti umani. I dettagli dello statuto e del finanziamento dell’istituzione dovevano ancora essere redatti e l’organo dovrebbe iniziare a essere operativo nel 2023.
DIRITTI DI RIFUGIATI E MIGRANTI
Una ricerca di Amnesty International ha denunciato gli abusi da parte del personale di sicurezza privato contro le persone ospitate nei centri federali per l’asilo e ha identificato problemi sistemici nella gestione dei centri[1]. Quattordici richiedenti asilo intervistati, inclusi due minori, hanno descritto abusi tra cui percosse e negazione di cure mediche. Il governo ha commissiona- to indagini interne ed esterne, che hanno riscontrato un uso sproporzionato della forza in almeno tre dei sette casi indagati. L’indagine esterna ha chiesto una revisione della privatizzazione dei servizi di sicurezza, ma non ha raccomandato in modo chiaro la protezione degli informatori e la creazione di un meccanismo di reclamo indipendente[2].
Diritti dei minori
Il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell’infanzia ha constatato che la Svizzera ha violato 10 diversi articoli della Convenzione sui diritti dell’infanzia nell’espulsione di una madre e suo figlio in Bulgaria[3].
TRASFERIMENTI IRRESPONSABILI DI ARMI
A settembre, il parlamento ha approvato una legge che regola l’esportazione di armi. Essa vieta i trasferimenti verso stati coinvolti in conflitti armati interni e verso quelli che violano gravemente e sistematicamente i diritti umani.
LIBERTÀ DI RIUNIONE
Il 1° aprile, la polizia ha sgomberato un campo di protesta vicino a Eclépens. Dei 150 attivisti ambientali temporaneamente arrestati, 43 sono stati incriminati. L’imposizione di pene detentive ad alcuni manifestanti a seguito di atti di disobbedienza civile ha indebitamente limitato i loro diritti alla libertà d’espressione, di coscienza e di riunione pacifica[4].
DISCRIMINAZIONE
Diritti delle donne
Il parlamento ha proseguito la revisione delle disposizioni del codice penale in materia di stupro. Il processo di consultazione pubblica ha mostrato una mobilitazione senza precedenti per chiedere una nuova legge sullo stupro basata sul consenso.
A marzo, un referendum che mirava a vietare l’uso del velo integrale è stato approvato con un margine ristretto, nonostante le preoccupazioni che il divieto discriminasse una singola comunità religiosa e violasse i diritti delle donne, la libertà d’espressione e quella di religione.
Diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate
In un referendum svoltosi a settembre, la grande maggioranza della popolazione ha accettato di garantire alle coppie omosessuali il diritto al matrimonio egualitario, nonché l’accesso alla donazione di sperma per le coppie lesbiche[5].
RESPONSABILITÀ DELLE IMPRESE
Dopo il rifiuto dell’Iniziativa per multinazionali responsabili da parte di una maggioranza di cantoni nel 2020, il parlamento ha adottato una controproposta molto più debole, incentrata principalmente sulla rendicontazione non finanziaria. La legge, che doveva entrare in vigore a gennaio 2022, è stata criticata dalla società civile e pareva improbabile che potesse garantire pienamente il rispetto dei diritti umani da parte delle imprese svizzere[6].
DIRITTO A UN PROCESSO EQUO
A giugno, il paese ha votato a favore di una nuova legge antiterrorismo, che fornisce alla polizia federale poteri di vasta portata, per lo più senza previo controllo giudiziario e garanzie di giusto processo. Le misure (tra cui l’uso di cavigliere elettroniche, ordini di non contatto, divieti di lasciare o accedere ad aree determinate e arresti domiciliari preventivi) rischiavano di violare il diritto alla libertà e alla sicurezza della persona, il diritto a un processo equo e i diritti dei minori. Molte delle misure potrebbero essere applicate ai minori a partire dai 12 anni di età[7].
DIRITTO ALLA PRIVACY
Con uno sviluppo positivo per la tutela del diritto alla privacy, a novembre sono state presentate mozioni nei parlamenti locali di Zurigo e Losanna, che chiedono il divieto dell’uso delle tecnologie di riconoscimento facciale[8].
[1] Chiedo solo che trattino i richiedenti asilo come persone. Violazioni dei diritti umani nei centri federali d’asilo in Svizzera, (EUR 43/4226/2021) 19 maggio.
[2] Amnesty International chiede ulteriori misure contro la violenza nei centri d’asilo federali, 18 ottobre.
[3] Children’s Rights: Switzerland criticized by UN Committee, 21 dicembre (solo in francese e tedesco).
[4] Svizzera: prigione per gli attivisti del Mormont: Condanna sproporzionata e contraria ai diritti umani, 8 settembre.
[5] Una tappa importante per l’uguaglianza, 26 settembre.
[6] Switzerland: Instructions for looking the other way, 1° luglio (solo in francese e tedesco).
[7] Svizzera: Il “sì” alla legge Mpt dà il via libera alla polizia per perseguire le persone senza accuse o processi, 13 giugno.
[8] Svizzera: No al riconoscimento facciale, 18 novembre.