Gli altri sette co-imputati (Mücella Yapıcı, Çiğdem Mater, Hakan Altınay, Mine Özerden, Can Atalay, Tayfun Kahraman e Yiğit Ali Ekmekçi) sono stati condannati a 18 anni per aver collaborato con Kavala.
“Abbiamo assistito a una parodia della giustizia di dimensioni spettacolari. Questa sentenza è un colpo devastante non solo per Kavala, per gli altri imputati e le famiglie, ma anche per chiunque creda nella giustizia e nei diritti umani in Turchia come altrove”, ha dichiarato Nils Muižnieks, direttore di Amnesty International per l’Europa.
“La sentenza sfida ogni logica. La pubblica accusa non è mai stata in grado di portare prove a sostegno dell’accusa. Questo verdetto ingiusto dimostra che il processo aveva l’unico scopo di tappare la bocca a delle voci indipendenti”, ha aggiunto Muižnieks.
“Questa farsa politicamente motivata ha già costretto Kavala a oltre quattro anni e mezzo di detenzione arbitraria. Continuiamo a chiedere la sua scarcerazione e quella degli altri sette imputati”, ha concluso Muižnieks.