Il 9 marzo una delegazione di Amnesty Svizzera ha visitato il museo della FIFA a Zurigo per ricordare alla federazione i suoi obblighi verso i lavoratori migranti. © AICH
Il 9 marzo una delegazione di Amnesty Svizzera ha visitato il museo della FIFA a Zurigo per ricordare alla federazione i suoi obblighi verso i lavoratori migranti. © AICH

Mondiali di calcio Qatar 2022 Consegnata alla FIFA una lettera aperta sostenuta da un milione di firme che chiede giustizia per i lavoratori migranti

Comunicato stampa, 13 marzo 2023, Londra/Lugano – Contatto media
La FIFA ha ricevuto una lettera sostenuta da oltre un milione di firme di petizione - e magliette da calcio personalizzate - in cui si chiede di risarcire i lavoratori migranti che hanno subito terribili violazioni dei diritti umani durante i lavori per la Coppa del Mon-do di calcio 2022 in Qatar

Gli oggetti sono stati consegnati alla FIFA prima della conferenza annuale dell'organizzazione che si terrà il 16 marzo in Ruanda. Qui l'organizzazione subirà le pressioni di alcuni dei suoi stessi membri per porre rimedio a questi terribili abusi. Il milione di firme è stato raccolto da Avaaz e Amnesty International in 190 Paesi.

"Questo incontro offre un'altra opportunità alla FIFA di fare ammenda e di stabilire un piano e un calendario precisi per risarcire direttamente e rapidamente i lavoratori e le loro famiglie, che hanno subito abusi scioccanti dei diritti umani per consegnare una Coppa del Mondo costruita sul loro sacrificio", ha dichiarato Lisa Salza, responsabile del settore Sport e Diritti Umani per Amnesty International Svizzera.

"I lavoratori hanno subito abusi terribili per contribuire alla realizzazione di un torneo di Coppa del Mondo che ha fruttato miliardi di dollari alla FIFA, ma ha comportato un costo umano in termini di famiglie indebitate e di morte dei lavoratori. Sebbene nulla possa sostituire la perdita di una persona cara, non c'è dubbio che la FIFA abbia le risorse per aiutare a riparare queste ingiustizie e fornire un sostegno che cambia la vita ai lavoratori e alle loro famiglie".

Bieta Andemariam, Direttrice del settore giuridico di Avaaz per gli Stati Uniti, ha dichiarato: "La nostra lettera ha il sostegno di oltre un milione di firme provenienti da più di 190 Paesi. L'opinione pubblica mondiale ha riconosciuto la grave ingiustizia perpetrata nei confronti di questi lavoratori e si è unita per chiedere che la FIFA prenda una frazione dei miliardi di dollari guadagnati con il sudore, il sangue e la vita di centinaia di migliaia di queste vittime - e dia semplicemente ciò che è dovuto ai lavoratori e le loro famiglie.

Azione a Zurigo

Le maglie appositamente disegnate che sono state presentate al museo ufficiale della FIFA a Zurigo, in Svizzera, richiamano l'abbigliamento da lavoro blu e i gilet gialli indossati da molti dei lavoratori migranti che hanno subito abusi durante la costruzione di stadi e infrastrutture e la fornitura di servizi.

"Presentando le magliette da calcio al museo della FIFA a Zurigo, chiediamo che l'organizzazione riconosca il sacrificio dei lavoratori migranti e che le loro richieste di risarcimento siano soddisfatte", ha detto Lisa Salza.

Ci aspettiamo che l’Associazione Svizzera di Football (ASF) si impegni, con altre federazioni nazionali, affinché la FIFA e il Qatar indennizzino totalmente tutte le persone toccate dalle violazioni dei diritti umani avvenute nell’ambito dei Mondiali 2022. L’ASF deve utilizzare la propria voce per far sì che al momento dell’attribuzione dei futuri campionati di calcio la FIFA attribuisca l’importanza dovuta ai criteri relativi ai diritti umani introdotti nel 2017. I tifosi non sono più disposti ad accettare dei campionati accompagnati da violazioni dei diritti umani.

Alla vigilia del torneo del novembre 2022, la FIFA si è impegnata a creare un fondo, ma non si è impegnata a utilizzarlo per fornire sostegno direttamente ai lavoratori. Ad oggi, la FIFA non ha fornito ulteriori dettagli su come gestirà il fondo. 

La lettera, indirizzata a Gianni Infantino, Presidente della FIFA, lo esorta a utilizzare il fondo per risarcire direttamente i lavoratori maltrattati o le loro famiglie, e a collaborare con il Qatar per garantire che il suo sistema di risarcimento possa essere accessibile a distanza dai lavoratori che hanno lasciato il Paese, così come dalle famiglie dei lavoratori deceduti.

 La Federazione norvegese, sostenuta da molte altre associazioni nazionali, ha presentato una discussione alla riunione annuale proponendo che la FIFA assicuri "la piena attuazione dei suoi impegni in materia di diritti umani, compresa la riparazione" e chiedendo all'organizzazione di "valutare se ha adempiuto alla sua responsabilità di riparare in relazione alla Coppa del Mondo 2022, compresa un'indagine sui decessi e gli infortuni legati alla Coppa del Mondo".

"È giunto il momento che la FIFA affronti in modo adeguato le sue responsabilità, anziché limitarsi a scaricare le responsabilità sul Qatar. È ora che i leader del calcio facciano una promessa chiara ai lavoratori maltrattati", ha dichiarato Lisa Salza.

Il contesto

Dopo che la FIFA ha assegnato la Coppa del Mondo al Qatar nel 2010, centinaia di migliaia di lavoratori migranti hanno pagato tasse di reclutamento illegali, si sono visti trattenere il salario e hanno persino perso la vita mentre lavoravano per la realizzazione del torneo. Negli ultimi anni, il Qatar ha introdotto una serie di riforme del lavoro volte a migliorare le condizioni dei lavoratori, ma la loro mancata applicazione fa sì che gli abusi continuino su vasta scala.  Nel 2018, il Qatar ha introdotto un fondo di compensazione per i lavoratori che sono stati in grado di ottenere una sentenza del tribunale per dimostrare che gli erano dovuti dei salari non pagati. Tuttavia, l'accesso a questo fondo rimane quasi impossibile per la stragrande maggioranza dei lavoratori che hanno già lasciato il Paese, o per le famiglie che hanno perso i loro cari.

La mancanza di indagini sulle cause dei decessi dei lavoratori significa che il vero impatto del caldo estremo e delle condizioni di lavoro estenuanti del Qatar non sarà mai completamente conosciuto. Tuttavia, la ricerca indica che almeno molte centinaia di lavoratori - tra i progetti della Coppa del Mondo e non - sono probabilmente morti per cause legate al lavoro dal 2010. 

Dal maggio 2022, una coalizione di organizzazioni si è battuta per garantire un risarcimento e un rimedio ai lavoratori vittime di abusi. L'appello è stato sostenuto da più di una dozzina di Associazioni calcistiche e da quattro sponsor della Coppa del Mondo FIFA, mentre un sondaggio d'opinione in 15 Paesi ha mostrato che l'84% del pubblico che voleva assistere alla Coppa del Mondo 2022 appoggiava la proposta.

Nel dicembre 2022, Gianni Infantino ha annunciato che la FIFA ha guadagnato più di 7 miliardi di dollari dal "ciclo della Coppa del Mondo 2022", circa 1 miliardo di dollari in più del previsto.