"La ridefinizione degli articoli 189 e 190 del Codice Penale modernizza finalmente il diritto penale sessuale, fornendo una maggiore protezione dell'autodeterminazione sessuale. Questa riforma riflette il cambiamento di atteggiamento nei confronti della sessualità: qualsiasi penetrazione sessuale commessa contro la volontà di una persona sarà ora punita come stupro. Non sarà più l'uso di un mezzo di coercizione da parte dell'autore del reato, ma il rifiuto da parte della vittima a definire in futuro ciò che costituisce una violenza penalmente perseguibile", osserva Cyrielle Huguenot, responsabile della campagna Diritti delle donne di Amnesty International Svizzera.
"Questa è una vittoria per i diritti umani in Svizzera e per tutte le persone e le organizzazioni che da tempo si impegnano per questa causa!"
"Sebbene Amnesty International si rammarichi che l’opzione del consenso non sia stata inclusa nella nuova legge, continueremo a impegnarci affinché questa soluzione si imponga nelle menti delle persone. I rapporti sessuali sono consensuali solo se tutte le persone coinvolte esprimono chiaramente il proprio accordo", afferma Cyrielle Huguenot.
Una nuova legge non sarà sufficiente per combattere la violenza sessuale in Svizzera. Oltre alla rapida attuazione della legge, accompagnata da un meccanismo che monitori gli effetti del nuovo diritto penale, sono necessarie altre misure. Il Parlamento deve garantire che la formazione e la sensibilizzazione della polizia e delle autorità giudiziarie siano migliorate e che il sostegno alle vittime sia rafforzato. Il consenso deve essere posto al centro dell'educazione sessuale, devono essere compilate statistiche pubbliche dettagliate sulla violenza sessuale e devono essere condotte campagne di informazione e prevenzione efficaci.