© Amnesty International
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Venezuela Il governo continua a ricorrere alle detenzioni arbitrarie come strumento di controllo e repressione

Comunicato stampa, 29 agosto 2023, Caracas/Londra/Lugano– Contatto media
In nuovo rapporto, “Life detained: Politically motivated arbitrary detentions continue in Venezuela”, Amnesty International denuncia la prolungata politica di repressione da parte del governo di Nicolás Maduro e documenta i casi di 9 persone detenute arbitrariamente in questo contesto. L'organizzazione chiede il loro rilascio immediato e incondizionato.

"Le prove dimostrano che la politica di repressione messa in atto dal governo di Nicolás Maduro e la crisi dei diritti umani in corso continuano a minacciare i diritti alla vita, alla libertà e alla protezione dal rischio in Venezuela. Il nostro rapporto non solo documenta l'ingiusta detenzione di insegnanti, sindacalisti e difensori dei diritti umani nel Paese, ma anche la natura arbitraria del sistema giudiziario, le condizioni di detenzione disumane e l'impatto di atti che rimangono impuniti sulla vita delle persone. Le detenzioni arbitrarie non possono continuare a essere uno strumento di repressione e controllo sociale da parte del governo", ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice per le Americhe di Amnesty International.

Questa nuova indagine documenta nove casi di vittime di detenzioni arbitrarie politicamente motivate tra il 2018 e il 2023. Alcune persone erano direttamente collegate all'attivismo politico in opposizione al governo (è il caso di Roland Carreño), altre sono state prese di mira per motivi di genere o per legami familiari con terze persone considerate sospette dal governo (il caso di Emirlendris Benítez). La varietà di queste motivazioni politiche dimostra quanto la popolazione corra un elevato rischio di cadere vittima di detenzione arbitraria e di altre gravi violazioni dei diritti umani, con persone che vanno da oppositori dichiarati del governo a persone che non sono affatto militanti politici.

Le 9 vittime di detenzione documentate in questo rapporto sono:

  1. Emirlendris Benítez: madre e commerciante, arrestata nell'agosto 2018.
  2. María Auxiliadora Delgado e Juan Carlos Marrufo: coppia di coniugi, entrambi professionisti, arrestati nel marzo 2019.
  3. Roland Carreño: giornalista e attivista politico, arrestato nell'ottobre 2020.
  4. Guillermo Zárraga: ex sindacalista e padre, arrestato nel novembre 2020.
  5. Dario Estrada: ingegnere e persona neurodiversa, arrestato nel dicembre 2020.
  6. Robert Franco: insegnante e sindacalista, arrestato nel dicembre 2020.
  7. Javier Tarazona: difensore dei diritti umani e prigioniero di coscienza, arrestato nel luglio 2021.
  8. Gabriel Blanco: attivista e operatore umanitario, arrestato nel luglio 2022.

Emirlendris Benítez, 42 anni, madre, sorella e imprenditrice, detenuta arbitrariamente dal 5 agosto 2018. La sua è una detenzione in base a motivi infondati: è stata falsamente collegata ad atti di violenza commessi contro Nicolás Maduro per il semplice fatto di condividere un viaggio in auto con terze persone presumibilmente coinvolte in questi atti. Nonostante fosse incinta, Emirlendris è stata torturata e sottoposta a un'interruzione forzata della gravidanza. I postumi delle percosse subite l'hanno costretta in sedia a rotelle, causando altri gravi problemi di salute. Emirlendris sta scontando un'ingiusta condanna a 30 anni di carcere nell'Istituto Nazionale di Orientamento Femminile (INOF) di Los Teques, a Caracas, a circa 30 chilometri dalla sua famiglia che, nonostante l'emergenza umanitaria che continua ad affliggere il Paese, deve provvedere a fornirle cibo, acqua e provviste.

María Auxiliadora Delgado, 49 anni, e Juan Carlos Marrufo, 52 anni, sono una coppia di coniugi venezuelani con doppia nazionalità spagnola e italiana. Sono stati detenuti arbitrariamente da agenti della Direzione generale del controspionaggio militare (DGCIM) il 19 marzo 2021. Il loro legame con i crimini di cui sono accusati sembra essere limitato al fatto che María Auxiliadora è la sorella di un ufficiale militare in pensione con presunti legami con un attentato alla vita di Nicolás Maduro. La coppia aveva deciso di sottoporsi a un trattamento di fecondazione in vitro quando è avvenuto l’arresto. Non solo sono vittime di una detenzione arbitraria, ma María e Juan Carlos sono anche stati privati dei loro progetti di vita, che prevedevano la crescita della loro famiglia.

Guillermo Zárraga è un ingegnere di 59 anni ed ex sindacalista dell'industria petrolifera venezuelana. Il 14 novembre 2020 è stato detenuto arbitrariamente da agenti della DGCIM nella sua abitazione, alle 3 del mattino. Oltre al suo ruolo di leader del Sindicato Único de Trabajadores della compagnia statale Petróleos de Venezuela S.A., Zárraga è stato fotografato con Juan Guaidó, leader dell'opposizione. La foto è parte dell'accusa della Procura, prova della presunta intenzione di Zárraga di sostenere un piano di sabotaggio presumibilmente promosso da un agente dell'agenzia di intelligence statunitense. Con un'accusa infondata e politicamente motivata a suo carico, Guillermo rimane detenuto arbitrariamente e soffre di un grave deterioramento della sua salute, senza accesso all'acqua potabile o a cibo adeguato.

Questi casi, insieme agli altri cinque descritti nel rapporto, riflettono un modello di azioni ripetute in tempi e luoghi diversi e commesse da differenti forze di sicurezza statali. Nel contesto di queste detenzioni arbitrarie, vengono commesse anche altre gravi, correlate e ricorrenti violazioni dei diritti umani o addirittura crimini di diritto internazionale, tra cui la tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti, le sparizioni forzate, la negazione delle garanzie di un giusto processo e di un'equa procedura, l'uso di tribunali con giurisdizione speciale sul "terrorismo" e condizioni di detenzione disumane. Allo stesso modo, le autorità utilizzano ripetutamente definizioni penali ambigue e discrezionali e perseguono in modo arbitrario e infondato le accuse di associazione criminale.

"Emirlendris, María Auxiliadora, Juan Carlos e Guillermo sono vittime emblematiche di un modello diffuso e sistematico di attacchi contro persone che possono essere considerate critiche nei confronti del governo in Venezuela. Questi casi non appartengono al passato né sono isolati. Le detenzioni arbitrarie, le torture e le sparizioni forzate a cui sono stati e continuano a essere sottoposti sono crimini di diritto internazionale. Per questo motivo le autorità venezuelane sono oggetto di indagini penali da parte della Corte penale internazionale, dei tribunali argentini in base al principio della giurisdizione universale e sono sottoposte al controllo delle Nazioni Unite in base al mandato della Missione d'inchiesta e dell'Alto Commissario per i diritti umani. La pressione della comunità internazionale non può cedere", ha dichiarato Erika Guevara-Rosas.

Le organizzazioni della società civile venezuelana stimano che circa 300 persone siano attualmente detenute per motivi politici in Venezuela. Secondo Foro Penal, dal 2014 in Venezuela ci sono state più di 15.700 detenzioni arbitrarie per motivi politici.

Per saperne di più:

Venezuela: A spike in arbitrary detentions for repression (Research, 22 June 2023) http://www.amnesty.org/en/documents/amr53/6910/2023/en/

Calculated repression: Correlation between stigmatisation and politically motivated arbitrary detentions in Venezuela (Research, 10 February 2022)

https://www.amnesty.org/en/documents/amr53/5133/2022/en/

Dying before a judge: arbitrary detention, enforced disappearance, torture and death of Rafael Acosta Arévalo (Research, 4 September 2020)

https://www.amnesty.org/en/documents/amr53/2909/2020/en/

Hungry for justice: crimes against humanity in Venezuela (Research, 14 May 2019)

https://www.amnesty.org/en/documents/amr53/0222/2019/en/