Gruppo Ticino di Amnesty International 50 anni dalla parte dei diritti umani

Festeggiamo insieme questo importante traguardo, il 7 dicembre 2024, con un evento e la presentazione di una pubblicazione che ripercorre le lotte del Gruppo Ticino, per i diritti umani qui e altrove.

Rivera, 17 Gennaio 1974: un gruppo di persone accomunate dal desiderio di dedicarsi alla difesa dei diritti umani e impegnarsi per un mondo più giusto fonda il primo gruppo di Amnesty International in Ticino.

L’associazione, presieduta dall’avvocato locarnese Antonio Snider, unisce persone la cui priorità non è la difesa di un’ideologia o di un partito, ma la volontà di aiutare altre persone che, in paesi lontani, sono ingiustamente incarcerate per aver espresso pacificamente la propria opinione.

La libertà di espressione è al cuore dell’azione dell’associazione: come tutti i gruppi di Amnesty International, anche il Gruppo Ticino si vede affidare tre “prigionieri di coscienza”: uno del blocco occidentale, uno del blocco sovietico e un terzo proveniente da un paese del cosiddetto “terzo mondo”. In piena Guerra Fredda l’organizzazione internazionale, nata nel 1961, ha scelto di garantire così la propria neutralità. Le frontiere ideologiche o nazionali non ostacolano la protezione dei diritti delle persone in pericolo.

Grazie al sostegno di personalità ticinesi, tra le quali Dick Marty, Giovanni Orelli e Dimitri, l’associazione cresce e vede nascere gruppi locali a Lugano, Locarno, Bellinzona e infine Mendrisio. In Ticino l’impegno per i diritti umani si rafforza. Una voglia di giustizia che supera i confini cantonali: un gruppo nasce anche a Poschiavo, dove rimarrà attivo oltre 40 anni.

Con il passare degli anni Amnesty International cambia per meglio adattarsi a un mondo in continua mutazione. Inizia così l’impegno su scala mondiale per l’abolizione della pena di morte, e per mettere fine agli omicidi politici e alla tortura. Si aggiungeranno poi la lotta per la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo, l’impegno contro la violenza sulle donne e per il rispetto dei diritti delle persone migranti. Battaglie per la giustizia portate avanti con determinazione anche dal Ticino.

Un impegno tenace e convinto per la promozione dei 30 articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che continua ancora oggi. Un traguardo importante che il Gruppo Ticino di Amnesty International vuole celebrare con la convinzione che anche dalla Svizzera Italiana sia possibile avere un impatto positivo e agire per maggiore giustizia e rispetto, ovunque nel mondo.

Appuntamento sabato 7 dicembre 2024, al Canvetto Luganese a partire dalle 16.00.

Il programma in breve

Presentazione del volume “Una voce per i Diritti Umani. Cinquant’anni di Amnesty International in Ticino (1974-1924)”, curato dallo storico Giacomo Müller. Seguiranno brevi testimonianze di chi ha permesso all’associazione di nascere e crescere in questi 50 anni.

La testimonianza di Amal Nasr, attivista per i diritti delle donne in Siria, sarà accompagnata da interventi della direttrice di Amnesty Svizzera, Alexandra Karle, e di Riccardo Noury, portavoce della Sezione italiana.