© Matt Wade (CC)
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USA - Amnesty Amnesty International difenderà i diritti umani durante il secondo mandato del presidente eletto Trump

Comunicato stampa, 6 novembre 2024,Washington D.C./Londra/Berna – Contatto media
Amnesty International ricorda oggi al presidente eletto Trump e a tutti i funzionari eletti in tutto il paese il loro obbligo di rispettare, proteggere e adempiere ai diritti umani nelle loro politiche e approcci, in patria e nel mondo. Amnesty International ha documentato ampiamente i danni ai diritti umani causati dalla prima amministrazione del presidente eletto Trump, compresi i suoi sforzi per ridefinire i diritti umani, ed è pronta a difendere i diritti umani anche durante il suo secondo mandato presidenziale.

“Il primo mandato presidenziale di Donald Trump ha inaugurato politiche e azioni caratterizzate da intolleranza, xenofobia e retorica suprematista bianca e ha portato a estese violazioni dei diritti umani”, ha dichiarato Paul O'Brien, direttore esecutivo di Amnesty International Usa. “Questo secondo mandato deve essere diverso e Amnesty International continuerà a lottare per il rispetto dei diritti umani di tutte le persone”.

Proteggere i diritti umani negli Stati Uniti significa porre fine alla violenza causata dalle armi da fuoco e garantire un'adeguata assistenza sanitaria per tutti, compreso l'aborto; significa rispettare i diritti di chi manifesta, delle persone migranti e richiedenti asilo. Proteggere i diritti umani significa anche esigere che i governi di altri Paesi - compresi gli alleati degli Stati Uniti - smettano di violare i diritti umani e assicurarsi che il sostegno degli Stati Uniti non permetta violazioni dei diritti umani o del diritto umanitario.

“L'amministrazione Trump e tutti i funzionari eletti devono rispettare i loro obblighi internazionali in materia di diritti umani, definiti nei trattati firmati e ratificati dagli Stati Uniti”, ha continuato O'Brien. “I nostri membri, sostenitori e attivisti qui negli Stati Uniti e in tutto il mondo lavoreranno per chiedere conto all'amministrazione Trump e a tutti i funzionari statunitensi appena eletti”.

“Amnesty International non è estranea alle avversità. Per oltre sessant'anni non ci siamo mai tirati indietro e non ci tireremo indietro nemmeno ora”, ha continuato O'Brien. "In qualità di più vecchia e più grande organizzazione di base per i diritti umani al mondo, continueremo a lavorare per svelare la verità, agire e trasformare la disperazione in speranza. Il mondo ci guarda e Amnesty chiederà al presidente eletto Trump e al governo degli Stati Uniti di rispondere dei loro obblighi”.

Amnesty International accoglie con favore l'approvazione di otto degli 11 referendum statali per proteggere l'accesso all'aborto, anche in Arizona, Missouri, Montana e Nebraska.

“L'approvazione di referendum statali per proteggere l'aborto è una vittoria per i diritti umani”, ha continuato O'Brien. "Gli elettori di tutto il Paese riconoscono l'importanza di agire per proteggere costituzionalmente l'accesso all'aborto, affermando che le persone incinte hanno il diritto umano di prendere le proprie decisioni sulla loro salute riproduttiva senza interferenze da parte del governo. Il presidente eletto Trump si è espresso a favore di un accesso limitato all'aborto e di pene severe. La nostra lotta per i diritti riproduttivi è ora più urgente che mai”.

Amnesty International esorta inoltre il presidente Biden, il cui mandato volge al termine, a sfruttare le ultime settimane a sua disposizione per prendere provvedimenti urgenti in materia di diritti umani. Tra questi, la commutazione delle condanne a morte di tutti i condannati a morte federali, l'istituzione di una commissione per esaminare i risarcimenti per la schiavitù, la revoca del divieto di asilo e la chiusura delle frontiere, la concessione della clemenza e la liberazione dell'attivista indigeno Leonard Peltier e la chiusura del centro di detenzione di Guantanamo.

Amnesty International chiede nuovamente al presidente Biden di interrompere immediatamente tutti i trasferimenti di armi al governo di Israele per proteggere i civili e garantire che le armi statunitensi non vengano utilizzate in violazione del diritto internazionale. Il Presidente Biden e l'attuale Congresso devono fare tutto ciò che è in loro potere per ottenere un cessate il fuoco immediato e permanente, un accesso umanitario senza ostacoli e il ritorno in sicurezza di tutti gli ostaggi rimasti.