Alexandra Karle, Direttrice di Amnesty Svizzera, commenta:
"Il Consiglio degli Stati scherza con il fuoco invitando il Consiglio federale a rispettare le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo solo quando gli fa comodo. Ignorare le sentenze della Corte EDU invierebbe un segnale devastante agli Stati europei: è possibile scegliere quali sentenze rispettare. Il Consiglio federale deve riflettere attentamente, decidere se vuole trasformare la Svizzera in un piromane che mette a rischio le istituzioni fondamentali per la tutela dei diritti umani in Europa".
"La decisione del Consiglio degli Stati è ancora più sconcertante dal momento erano in discussione dichiarazioni alternative che criticavano la sentenza della Corte EDU, senza però invitare il Consiglio federale a non rispettarla. Apparentemente non disposta a scendere a compromessi, la 'Camera della riflessione' si è intenzionalmente trasformata in una 'Camera della provocazione'".
"Chiediamo al Consiglio federale, responsabile ultimo della decisione, di impegnarsi in modo inequivocabile nei confronti della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo e della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo".