© Parlamentsdienste / Rob Lewis
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Svizzera No all'attacco ai diritti umani

Comunicato stampa, 29 maggio 2024, Berna – Contatto media
La Sezione svizzera di Amnesty International è preoccupata per la mozione delle Commissioni degli affari giuridici del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati che invita la Svizzera a non rispettare una sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) emessa nel caso "Anziane per il clima". Il Consiglio degli Stati dovrebbe discuterne mercoledì 5 giugno 2024.

Alexandra Karle, Direttrice di Amnesty Svizzera, commenta:

"Questa mozione è un attacco ai nostri diritti, che sono garantiti dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU) e che possiamo rivendicare attraverso denunce individuali alla CEDU. La volontà della Svizzera di ignorare una sentenza della CEDU invierebbe un segnale devastante agli Stati europei: che non si sente più vincolata dalla Convenzione e dalle sentenze della Corte - o solo quando fa comodo alla maggioranza del Parlamento o del Governo". 

"Questo attacco allo strumento centrale di protezione dei diritti umani in Europa avviene proprio quando il diritto internazionale è sottoposto a forti pressioni internazionali. Le Commissioni degli affari giuridici del Parlamento stanno giocando con il fuoco - e stanno ignorando la volontà popolare: in occasione della votazione del 2018 sulla cosiddetta "Iniziativa per l'autodeterminazione", il 66,3% dei votanti svizzeri e tutti i Cantoni hanno espresso un chiaro impegno nei confronti della CEDU. Chiediamo pertanto al Consiglio nazionale e al Consiglio degli Stati di respingere questa pericolosa dichiarazione contro la CEDU".