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Il cessate il fuoco tra Israele e Hamas del 19 gennaio 2025 offre un barlume di speranza alle vittime del conflitto in Medio Oriente, anche se arriva tragicamente tardi: il genocidio dei palestinesi non è stato evitato. Ora è necessario porre fine alle violazioni, indagare su quelle commesse e avviare un processo di riparazione!
Prendendo una posizione chiara contro l'impunità, l'apartheid e l'occupazione nel Territorio Palestinese Occupato, la Svizzera può contribuire a far sì che una simile tragedia non si ripeta mai più.
Il rilascio degli ostaggi israeliani e dei prigionieri palestinesi porterà sollievo alle famiglie in Israele e nel Territorio Palestinese Occupato. Ma queste misure non cancelleranno le sofferenze patite dalle persone durante la prigionia.
Chiediamo a tutti gli Stati, compresa la Svizzera, di affrontare le cause profonde di questo conflitto e di chiedere a Israele di porre fine al sistema di apartheid e all'occupazione: il fondamento di un futuro basato sui diritti, sull'uguaglianza e sulla giustizia sia per gli israeliani che per i palestinesi. In particolare, chiediamo al governo e al parlamento svizzeri di:
- Continuare e rafforzare gli aiuti umanitari ai palestinesi attraverso l'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazione dei Rifugiati Palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA) nel contesto del cessate il fuoco.
- Contribuire alle indagini sui crimini di guerra in modo che le persone responsabili possano essere perseguite. La Svizzera deve attuare in modo inequivocabile i mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale e avviare indagini strutturali attraverso il Ministero pubblico della Confederazione.
- Riconoscere il sistema di apartheid e il genocidio contro i palestinesi e chiedere pubblicamente la fine dell'apartheid, dell'occupazione e del genocidio.
- Considerare la possibilità di vietare il commercio con gli insediamenti o con le aziende coinvolte nel mantenimento dell'occupazione illegale.