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Rapporto Annuale 2010 Una spaccatura nella giustizia mondiale
Il 2009 è stato un anno fondamentale per la giustizia internazionale. Ciononostante, la spaccatura dovuta alle lacune esistenti nella giustizia globale è stata acuita dal potere della politica, afferma oggi da Amnesty International nel presentare il suo bilancio annuale della situazione dei diritti umani nel mondo. Nel capitolo dedicato alla Svizzera, Amnesty International denuncia l'aumento del razzismo e della xenofobia, in particolare durante la campagna sull'iniziativa contro i minareti. -
Revisione della legge sull'asilo La Svizzera vuole rendersi meno attrattiva
Amnesty International esprime la propria indignazione in seguito alla revisione della Legge sull'asilo, presentata oggi dalla consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Proposti inasprimenti inaccettabili, come ad esempio il rifiuto di asilo ai disertori, l’eliminazione la domanda di asilo nelle ambasciate svizzere o la riduzione del periodo d'appello a 15 giorni. Amnesty International accoglie invece con favore l'eliminazione della procedura di “non entrata nel merito”, da sempre denunciata come contraria alla Convenzione sui rifugiati. -
Coppa del Mondo 2010 Una squadra di difensori dei diritti umani
Le squadre di calcio qualificate si preparano per la Coppa del Mondo 2010, in Sud Africa. Ma anche un’altra squadra, Stand Up United, è determinata a raccogliere la sfida, con i suoi 11 difensori dei diritti umani provenienti da tutto il mondo.Questi difensori dei diritti umani hanno un obiettivo comune: l’uguaglianza, la dignità e la giustizia per tutti. -
Assemblea generale 2010 No ai rinvii forzati senza osservatori indipendenti
In occasione dell’assemblea generale della Sezione svizzera di Amnesty International convocata a Friborgo i giorni 24 e 25 aprile 2010, i soci hanno espresso la loro indignazione per il decesso di un richiedente l’asilo durante un rinvio forzato e per le dichiarazioni discriminatorie rilasciate dal direttore dell’Ufficio federale della migrazione (UFM), Alard du Bois-Reymond. Amnesty International esige che l’UFM attenda le conclusioni dell’indagine sul decesso del nigeriano, prima di reintrodurre i voli speciali per il rimpatrio. Le 200 persone presenti hanno inoltre firmato una cartolina di solidarietà di formato gigante per Max Göldi e chiesto alle autorità libiche di liberarlo immediatamente. -
Azione Urgente rivolta ad Eveline Widmer-Schlumpf Un militante yemenita rischia la tortura se rinviato dalla Svizzera
Il Yemenita Saeed Ali Shamrookh, che lo scorso 18 febbraio ha depositato una domanda d’asilo in Svizzera, potrebbe essere rinviato in Yemen in qualsiasi momento. Nel suo paese d’origine, l’uomo rischia la tortura a causa del suo legame con un movimento indipendentista. Attualmente è detenuto nella prigione dell’aeroporto di Zurigo. Amnesty International ha allertato la propria rete mondiale, lanciando un’azione urgente indirizzata a Eveline Widmer Schlumpf, nella quale si chiede che Saeed Ali Shamrookh non sia rimpatriato con la forza in Yemen, in conformità con gli accordi internazionali ratificati dalla Svizzera.
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