Negli ultimi giorni, le autorità ucraine hanno portato i prigionieri di guerra russi a conferenze stampa per discutere il loro ruolo nell'invasione militare, e video diffusi sui social media hanno anche mostrato i soldati catturati mentre contattavano i familiari in Russia.
Anche dei video di soldati ucraini catturati sono apparsi sui social media, anche se non è ancora chiaro se questi hanno un riconoscimento ufficiale.
"Con il protrarsi del conflitto, è essenziale che tutte le parti in causa rispettino totalmente i diritti dei prigionieri di guerra", ha dichiarato Joanne Mariner, direttrice del programma Crisis Response di Amnesty International. "Qualsiasi apparizione pubblica può mettere a rischio i prigionieri di guerra nel momento in cui sono restituiti al loro paese d'origine, e durante la detenzione ci possono anche essere problemi per le loro famiglie".
"L'articolo 13 della terza Convenzione di Ginevra afferma esplicitamente che i prigionieri di guerra devono essere protetti in ogni momento, in particolare dalla curiosità dell'opinione pubblica. È dovere della potenza detentrice assicurare che i diritti di questi prigionieri siano adeguatamente rispettati dal momento della loro cattura".
La Convenzione di Ginevra
L'articolo 13 della terza Convenzione di Ginevra afferma che:
I prigionieri di guerra devono essere trattati sempre con umanità. Ogni atto od omissione illecita da parte della Potenza detentrice che provochi la morte o metta gravemente in pericolo la salute di un prigioniero di guerra in suo potere è proibito e sarà considerato come una infrazione grave della presente Convenzione. In particolare, nessun prigioniero di guerra potrà essere sottoposto ad una mutilazione corporale o ad un esperimento medico o scientifico di qualsiasi natura, che non sia giustificato dalla cura medica del prigioniero interessato e che non sia nel suo interesse.
I prigionieri di guerra devono parimente essere protetti in ogni tempo specialmente contro gli atti di violenza e d’intimidazione, contro gli insulti e la pubblica curiosità.
Le misure di rappresaglia in loro confronto sono proibite.
In un commento il Comitato Internazionale della Croce Rossa specifica che "qualsiasi materiale che permetta di identificare i singoli prigionieri deve normalmente essere considerato come soggetto alla pubblica curiosità e, pertanto, non può essere trasmesso, pubblicato o diffuso".
Amnesty International ha già chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani mentre il conflitto in Ucraina continua ad aggravarsi.