Accogliendo 23 minorenni non accompagnati che si trovavano nei campi per rifugiati in Grecia, la Svizzera segue l'esempio di altri paesi europei come il Lussemburgo e la Germania, che nelle scorse settimane avevano accolto altri giovani provenienti dalla Grecia. Altri paesi europei hanno annunciato di essere pronti ad accogliere dei minori non accompagnati. L’UE vuole ricollocare all’incirca 1600 giovani richiedenti asilo in altri paesi europei.
Nell’ambito del regolamento Dublino III, nel gennaio 2020 la Svizzera ha proposto alla Grecia di accogliere dei richiedenti asilo minori non-accompagnati con dei legami famigliari in Svizzera. Ad oggi la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) ha accettato 22 richieste. A causa della crisi causata dal Coronavirus i trasferimenti Dublino sono stati momentaneamente sospesi, bloccando questi minori nell’orrore dei campi greci. Ieri questi bambini sono finalmente atterrati in Svizzera e raggiungere le proprie famiglie.
Un aiuto insufficiente
“L’accoglienza di 23 minori non accompagnati è un passo insufficiente per attenuare la crisi umanitaria che infuria nei campi rifugiati in Grecia. Fa ben poco per soddisfare il bisogno di protezione delle migliaia di persone a rischio. La Svizzera si limita ad applicare il regolamento di Dublino, mentre un ulteriore sforzo dovrebbe essere fatto per allentare la pressione sulla Grecia e per proteggere i rifugiati dai drammatici effetti del Coronavirus nei campi”, ha dichiarato Pablo Cruchon, responsabile della campagna migrazione di Amnesty International Svizzera.
Secondo il regolamento Dublino III, la Svizzera è tenuta a prendere in carico i minori non accompagnati che hanno dei legami familiari in Svizzera.
Circa 40'000 persone, tra cui circa 5'600 minori non accompagnati, sono attualmente costretti a vivere sotto delle tende o dei teloni in condizioni miserabili. A Moria, sull’isola di Lesbo, 19'000 persone sopravvivono in un campo previsto inizialmente per 2'800 persone, con a volte un solo punto d’acqua per 1'300 persone e senza sapone a disposizione. In queste condizioni il virus potrebbe diffondersi estremamente rapidamente e avere conseguenze drammatiche.
La Svizzera e l’Europa devono agire
La Svizzera e l’Europa hanno una parte di responsabilità in questa tragedia che è una conseguenza prevedibile del fallimento del sistema di Dublino e dell’accordo migratorio tra l’Europa e la Turchia.
“Il sistema di Dublino provoca una ripartizione completamente iniqua dei rifugiati. Costringe i paesi che si situano alle frontiere dell’Europa ad accogliere un numero più importante di rifugiati e di richiedenti asilo che gli altri paesi. L’accordo con la Turchia è dal canto suo fondato sull’ipotesi, sbagliata, che la Turchia sia un paese sicuro per i richiedenti asilo”, ha rilevato Pablo Cruchon.
La Svizzera approfitta ampiamente del sistema Dublino, ed è per questo che Amnesty International ritiene che debba fare tutto il possibile per alleggerire la Grecia e proteggere i rifugiati di fronte a una situazione che potrebbe evolvere tragicamente. Oltre ai 23 minori non accompagnati accolti ieri, l’organizzazione raccomanda alla Svizzera di accogliere il più rapidamente possibile un importante contingente di rifugiati provenienti dalle isole greche, privilegiando le persone vulnerabili. L’organizzazione ha anche sostenuto una petizione, depositata il 29 aprile, che chiede al Consiglio federale di accogliere almeno 200 minori non accompagnati provenienti dalla Grecia.
Inoltre, la Svizzera si deve impegnare a livello europeo per favorire una riforma del sistema di Dublino e partecipare alla messa in atto di un sistema di ripartizione solidale dei rifugiati, affinché ogni paese europeo partecipi allo sforzo collettivo. Amnesty chiede anche al governo greco di adottare immediatamente un piano di evacuazione dei rifugiati dai campi situati sulle isole greche verso la Grecia continentale, come pure di adottare delle misure per prevenire il propagarsi dell’epidemia di Covid-19.