Il Film Festival Diritti Umani Lugano, insieme ad Amnesty International, grazie al progetto Art for Amnesty, alla Fondazione Diritti Umani e Università della Svizzera Italiana – Facoltà di comunicazione, cultura e società, questo ottobre porta a Lugano la mostra di disegni dell’architetto e disegnatore Matteo Pericoli “Finestre sull’Altrove | 60 vedute per 60 rifugiati”.
A Villa Ciani (Lugano) verranno infatti esposte dal 18 al 23 ottobre (con orario dalle 11 alle 18) , in occasione del FFDUL, le tavole e i racconti tratti dal cofanetto a tiratura limitata del libro Finestre sull’altrove. 60 vedute per 60 rifugiati, edito da Il Saggiatore. Allestimento della mostra a cura di Studio It’s, Lugano.
La mostra si inserisce nel programma della nona edizione del FFDUL, permettendo al pubblico un’esperienza importante anche fuori dalle sale cinematografiche. Il tema della mostra, sempre presente anche nella scelta dei film delle ultime edizioni del Festival, rimane necessario e imprescindibile nella riflessione su diritti e disuguaglianze e progetti di questo tipo ci consentono di continuare a maturare la nostra consapevolezza.
I visitatori della mostra si confronteranno con aperture tangibili e fisiche che, attraverso le storie di 60 rifugiati da e in varie parti del mondo, diventano finestre sull'intimità di queste persone. Ogni illustrazione parte dalle fotografie delle finestre delle loro abitazioni e ogni veduta è accompagnata da un testo, scritto dal protagonista che spiega quello che lei o lui vede oggi e quanto si è lasciato alle spalle.
Linguaggi e stili diversi che uniti nella visione di Art for Amnesty, promotrice del progetto presentato in occasione dei 60 anni della ONG, offrono una testimonianza unica sulla condizione di chi vive sotto protezione internazionale, un ritratto intimo e poliedrico di queste esistenze straordinarie: dall’attivista irachena Nadia Murad, che richiama alla mente i paesaggi perduti dell’infanzia, alla profuga etiope Nyamal Biel, che lotta per donare un futuro ai bambini nei campi profughi; dal premio Pulitzer vietnamita Viet Thanh Nguyen, che ricorda la finestra sull’autostrada nei suoi primi anni da esule, a Sarah Mardini, scappata dalla Siria e poi essere arrestata durante operazioni di soccorso al largo delle coste greche.
“Il viaggio interiore di un rifugiato probabilmente non ha mai fine. I segni lasciati dall’impulso iniziale a fuggire non svaniscono mai completamente. Una finestra è un oggetto fisico, ma la vista che essa incornicia non lo è. Guardare fuori da una finestra non significa solo rivolgere lo sguardo verso un paesaggio, ma anche rivolgerlo verso l’interno, verso noi stessi e il viaggio della nostra vita, ripercorrendo i passi che ci hanno condotti fino a quel preciso punto dello spazio e del tempo.”
Matteo Pericoli
Informazioni supplementari
Matteo Pericoli (1968) è architetto e disegnatore. Suoi disegni sono apparsi su The New York Times, The Observer e The Paris Review. Nel 2010 ha fondato il Laboratorio di Architettura Letteraria, che tuttora dirige. Ha pubblicato diversi volumi, tra i quali Manhattan svelata (Leonardo International, 2002), Finestre sul mondo (Edt, 2015), Finestre su New York. 63 visioni della Grande Mela (Il Saggiatore, 2019) e Ecco Milano (Rizzoli Lizard, 2021).
Art for Amnesty è un progetto creato nel 2002 da Bill Shipsey per coinvolgere artisti di tutte le discipline nella sensibilizzazione e nella promozione dei diritti umani a livello internazionale.