Il sostegno è particolarmente marcato tra le persone adulte che dichiarano di “voler probabilmente guardare almeno una partita durante il torneo” (86% delle persone interrogate in Svizzera). Nel mondo interno quasi tre quarti (73%) delle persone coinvolte nell’indagine sostengono la proposta di Amnesty International e altre ONG di versare delle indennità ai lavoratori e alle lavoratrici migranti.
Il sondaggio, realizzato da YouGov, ha inoltre evidenziato che una netta maggioranza delle persone interrogate auspica che le rispettive Federazioni calcistiche nazionali si esprimano pubblicamente sui problemi dei diritti umani associati alla Coppa del Mondo del Qatar 2022. Si aspettano anche che le Federazioni sostengano la richiesta di indennizzare le lavoratrici e i lavoratori migranti.
In Svizzera il 70% delle persone interrogate chiede all’Associazione Svizzera di Football (ASF) di prendere chiaramente posizione. Il presidente dell’ASF si è dichiarato a favore della creazione di un fondo per indennizzare le forze lavoro migranti, ma ad oggi la federazione non ha fatto dichiarazioni ufficiali in questo senso per chiedere espressamente alla FIFA di creare un programma di risarcimento.
"I risultati di questo sondaggio inviano un chiaro messaggio ai dirigenti del calcio internazionale. In tutto il mondo, le persone condividono il desiderio di vedere un intervento da parte della FIFA per porre rimedio alle sofferenze subite dai lavoratori migranti in Qatar. Vogliono anche che le loro associazioni nazionali prendano una posizione molto più ferma", ha dichiarato Lisa Salza, responsabile della campagna Sport e diritti umani per Amnesty International Svizzera.
"A meno di 50 giorni dal calcio d'inizio, il tempo scorre. Ma c'è ancora tempo perché la FIFA faccia la cosa giusta. I tifosi non vogliono una Coppa del Mondo macchiata in modo indelebile dalle violazioni dei diritti umani. Il passato non può essere cancellato, ma un programma di risarcimento è un modo chiaro e semplice in cui la FIFA e il Qatar possono fornire almeno una parte di indennizzo alle centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno reso possibile questo torneo".
I risultati sostengono la campagna #PayUpFIFA lanciata da una coalizione di organizzazioni per i diritti umani - tra cui Amnesty International - gruppi di tifosi e sindacati nel maggio 2022, per chiedere alla FIFA di accantonare un fondo per risarcire i lavoratori e prevenire futuri abusi. La coalizione chiede alla FIFA di creare un fondo dotato di minimo di 440 milioni di dollari USA - l'equivalente del montepremi in denaro distribuito durante la Coppa del Mondo. Si stima che la FIFA ricaverà 6 miliardi di dollari USA dal torneo.
Dopo il lancio della campagna, la FIFA ha comunicato ad Amnesty International che sta valutando la proposta, ma ad oggi non si è espressa pubblicamente in merito.
La campagna #PayUpFIFA ha anche evidenziato che vista la loro partecipazione ai Mondiali, in base agli standard internazionali sui diritti umani, le Federazioni calcistiche nazionali hanno la responsabilità di sostenere il risarcimento dei lavoratori migranti. Tuttavia, mentre le Federazioni calcistiche belga, danese, olandese, inglese, tedesca e norvegese hanno finora espresso il proprio sostegno al principio del risarcimento quando sono state interpellate dai giornalisti, nessuna Associazione calcistica ha ancora rilasciato una dichiarazione pubblica ufficiale in cui si chiede specificamente alla FIFA di istituire un tale programma di indennizzo.
#PayUpFIFA
Dal 2010, quando la FIFA ha assegnato la Coppa del Mondo 2022 al Qatar senza richiedere alcun miglioramento delle tutele di lavoratori e lavoratrici, centinaia di migliaia di migranti hanno subito violazioni dei diritti umani mentre erano impiegati nella costruzione e nella manutenzione degli stadi, degli hotel, dei trasporti e di altre infrastrutture necessarie per l’organizzazione del torneo.
Amnesty International esorta la FIFA e il Qatar a istituire un programma di riparazione con la piena partecipazione dei lavoratori, dei sindacati, dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro e della società civile. Questo programma dovrebbe essere creato e un primo incontro tra le parti dovrebbe aver luogo prima dell’avvio del torneo, il 20 novembre 2022.
Oltre a coprire una serie di costi di risarcimento, tra cui il rimborso dei salari non pagati, le tasse di assunzione esorbitanti pagate da centinaia di migliaia di lavoratori e il risarcimento per gli infortuni e i decessi, il programma dovrebbe anche sostenere iniziative volte a proteggere i diritti dei lavoratori in futuro.
Informazioni supplementari
La risposta della FIFA al rapporto di Amnesty International sui risarcimenti nel maggio 2022 è inclusa nell'allegato del rapporto. Il rapporto era accompagnato da una lettera aperta al Presidente della FIFA Gianni Infantino da parte di Amnesty International e di una coalizione di organizzazioni per i diritti umani, sindacati e gruppi di tifosi.
Nel 2018, il Qatar ha introdotto una serie di importanti riforme del lavoro volte a migliorare i diritti dei lavoratori, ma la mancanza di applicazione significa che persistono gravi abusi. Nel 2014 sono stati introdotti anche dei miglioramenti per i lavoratori dei siti ufficiali della FIFA, come gli stadi, attraverso gli Standard di Benessere dei Lavoratori del Comitato Supremo, ma questi standard non sono universalmente rispettati e coprono solo una minoranza delle centinaia di migliaia di lavoratori dei progetti legati ai Mondiali.
Un'iniziativa positiva lanciata nel 2018 dall'ente del Qatar responsabile dell'organizzazione della Coppa del Mondo, il Comitato Supremo, comprende un accordo con gli appaltatori dei siti ufficiali dei Mondiali per rimborsare le spese di assunzione di 48000 lavoratori. Tuttavia, questo accordo non copre le centinaia di migliaia di lavoratori di altri progetti infrastrutturali, come i trasporti, i servizi e gli alberghi, essenziali per la Coppa del Mondo.
Metodologia
YouGov ha intervistato 17477 adulti in Argentina, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Kenya, Messico, Marocco, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Il 54% delle persone interrogate ha dichiarato che probabilmente guarderà almeno una partita della Coppa del Mondo.