© PABLO GIANINAZZI / Keystone-SDA
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Rapporto annuale 2022 Svizzera: la nostra analisi della situazione dei diritti umani

28 marzo 2023
Il capitolo del Rapporto annuale di Amnesty International 2022/23 che esamina la situazione dei diritti umani in Svizzera, evidenziando progressi e criticità.

La Corte europea dei diritti umani ha riscontrato una violazione del diritto alla libertà di riunione pacifica. Un rapporto senza precedenti delle Nazioni Unite ha rilevato l’esistenza di razzismo sistemico in Svizzera. Era sotto esame una legislazione in materia di stupro ma non ancora adottata. Erano in corso diverse proposte di riforma della legge sull’aborto. Il parlamento ha compiuto un passo significativo ma insufficiente verso il rafforzamento dell’azione per il clima. La guerra in Ucraina ha messo in evidenza i difetti dell’attuale sistema di asilo. Un nuovo progetto di legge ha proposto ampi poteri di sorveglianza per il servizio di intelligence nazionale.

CONTESTO

Durante l’anno sono proseguiti gli sforzi per creare, nel 2023, una nuova istituzione nazionale per i diritti umani.

A settembre, la Svizzera ha ratificato un emendamento all’art. 8 dello Statuto di Roma della Corte penale internazionale, secondo il quale affamare intenzionalmente i civili sarebbe considerato un crimine di guerra nelle guerre civili e nei conflitti armati internazionali.

LIBERTÀ DI RIUNIONE

A marzo, nella causa Communauté genevoise d’action syndicale vs. Svizzera, la Corte europea dei diritti umani ha riscontrato una violazione del diritto alla libertà di riunione pacifica. Il caso è stato deferito alla Grande camera.

DISCRIMINAZIONE

Razzismo

Il Gruppo di lavoro di esperti delle Nazioni Unite sulle persone di origine africana ha riscontrato che in Svizzera il razzismo è sistemico. Esso ha raccomandato il divieto esplicito di profilazione razziale e la creazione di meccanismi civili e indipendenti di denuncia, che abbiano la supervisione e l’autorità disciplinare sulla polizia di ogni cantone.[1]

A ottobre, il governo svizzero ha inviato al parlamento un disegno di legge per vietare la copertura del viso, a seguito di un referendum del 2021 sostenuto dal 51,2 per cento dei votanti.

Diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender e intersessuate

A giugno, il parlamento ha conferito al Consiglio federale un mandato vincolante per elaborare un piano d’azione nazionale per meglio sostenere e proteggere le persone Lgbti dai crimini d’odio.

Il 1° luglio sono entrate in vigore le nuove norme per legalizzare il matrimonio civile e il diritto all’adozione di bambini per le coppie dello stesso sesso.

Diritti delle persone con disabilità

A marzo, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità ha rilevato che la Svizzera aveva violato i diritti di circa 1,8 milioni di persone con disabilità, in particolare a causa della mancanza di una strategia globale per l’attuazione della Convenzione. Il Comitato ha raccomandato di ratificare il protocollo facoltativo sulle denunce individuali.

VIOLENZA DI GENERE

Non si è concluso l’iter parlamentare riguardante una nuova disposizione penale sullo stupro. Mentre a giugno il Consiglio degli Stati ha adottato il modello detto “No vuol dire no” in seguito il Consiglio Nazionale ha approvato il modello “Solo sì significa sì”, che sarebbe in linea con le osservazioni conclusive della CEDAW, secondo cui la definizione di stupro dovrebbe essere basata sull’assenza di consenso. La proposta di legge torna al Consiglio degli Stati nel marzo 2023.

DIRITTI SESSUALI E RIPRODUTTIVI

A maggio, una esponente del partito dei Verdi ha lanciato un’iniziativa parlamentare per ridefinire l’aborto come una questione di salute pubblica. Erano ancora in corso due diverse iniziative parlamentari, avviate a dicembre 2021 da membri dell’Unione Democratica di Centro, volte a limitare l’accesso all’aborto.

FALLIMENTO NELL’AFFRONTARE LA CRISI CLIMATICA

Ad aprile è stata rapidamente deferita alla Grande camera della Corte europea dei diritti umani la causa Verein KlimaSeniorinnen Schweiz et al. vs. Svizzera, in cui un gruppo di donne anziane sosteneva che la loro salute era stata compromessa dall’incapacità della Svizzera di affrontare il cambiamento climatico.

A settembre, il parlamento ha adottato una proposta che sancirebbe per legge l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050 e definirebbe nuove misure per diverse industrie e settori. La proposta doveva entrare in vigore nel 2023, in attesa dell’esito di un referendum.

DIRITTI DI RIFUGIATI E MIGRANTI

Dopo l’invasione russa dell’Ucraina, la Svizzera ha adottato un regime di protezione temporanea simile a quello previsto dalla direttiva Ue. Il rapido sostegno fornito alle persone in fuga dall’Ucraina è stato in netto contrasto con le carenze nelle normative applicate ai richiedenti asilo di altre nazionalità, accolti con lo status di ammissione provvisoria.

A causa dell’arrivo di profughi ucraini sono stati rinviati diversi progetti volti a migliorare le condizioni di vita nei centri federali d’asilo.

La commissione nazionale per la prevenzione della tortura ha criticato l’uso della contenzione parziale durante i rimpatri forzati, l’incapacità di valutare adeguatamente i diritti dei minori e l’obbligatorietà del test per il Covid-19 per le persone da rimpatriare.

RESPONSABILITÀ DELLE IMPRESE

La commissione affari giuridici del senato ha deciso di iniziare a lavorare per includere esplicitamente il divieto di lavoro forzato nella legislazione esistente sulla diligenza dovuta.

DIRITTO ALLA RISERVATEZZA

I progetti di modifica della legge federale sulle attività informative sono stati pesantemente criticati per aver accresciuto i già ampi poteri dei servizi segreti a scapito dei diritti fondamentali.

A settembre, il parlamento cittadino di San Gallo ha votato per vietare la sorveglianza biometrica nei luoghi pubblici.