© Amnesty Svizzera
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Svizzera - entrata in vigore del nuovo codice pernale in materia di reati sessuali Un importante passo avanti, ma non ancora sufficiente

28 giugno 2024
Cinque anni dopo il lancio della campagna di Amnesty Svizzera "Solo Sì significa Sì", il 1° luglio 2024 entra in vigore il nuovo diritto penale sui reati sessuali. L'organizzazione accoglie con favore la riforma. Tuttavia, la speranza di giustizia per le molte vittime di violenza sessuale può essere realizzata solo con l’attuazione di misure di accompagnamento adeguate.

Il cuore della revisione del diritto penale sessuale è la ridefinizione degli articoli 189 e 190 del Codice Penale, che dovrebbe portare a una migliore protezione dell'autodeterminazione sessuale. D'ora in poi, si riterrà che lo stupro o la violenza sessuale e la coercizione si siano verificati quando la vittima mostra a chi compie l’atto, con parole o gesti, di non essere d'accordo con l'atto sessuale e l'autore prevarica intenzionalmente la volontà della vittima. L'uso della violenza o delle minacce non è più un prerequisito per commettere il reato. Viene quindi introdotto il modello noto come "No vuol dire No" o la soluzione del rifiuto. È inoltre importante notare che una persona che approfitta di uno stato di shock che impedisce alla vittima di riferire un rifiuto può essere perseguita per stupro.

Non solo la penetrazione peno-vaginale non consensuale, ma anche tutti gli altri atti sessuali contro la volontà della persona interessata, che comportano la penetrazione del corpo, sono ora riconosciuti come stupro. Inoltre, la definizione di stupro è ora formulata in modo neutrale rispetto al genere. In precedenza nell'Articolo 190 solo "una persona di sesso femminile" era menzionata come vittima potenziale.

"Per garantire che l'importanza del consenso sessuale sia riconosciuta e praticata da tutti quotidianamente, dobbiamo continuare a concentrare gli sforzi di prevenzione sul messaggio 'Solo un sì è un sì'". Cyrielle Huguenot, responsabile del tema Diritti delle donne per Amnesty Svizzera

Pochissime aggressioni denunciate, probabile un aumento

Con l'introduzione della nuova legge penale sui reati sessuali, il numero di denunce presentate alla polizia potrebbe aumentare. Questo si può dedurre dall'esperienza in Germania. In Svizzera, le denunce alla polizia rappresentano attualmente solo una piccola percentuale dei reati effettivamente commessi. La maggior parte rimane nell'ombra. Un sondaggio rappresentativo condotto da gfs.bern nel 2019 per conto di Amnesty ha rivelato che il 22% delle donne di età superiore ai 16 anni in Svizzera ha subito atti sessuali non consensuali nel corso della propria vita. Tuttavia, solo l'8% di loro ha presentato una denuncia alla polizia.

"Per garantire che un maggior numero di atti venga denunciato e che chi li commette sia realmente chiamato a risponderne, l'attuazione della nuova legge penale sui reati sessuali deve essere accompagnata da altre misure", afferma Cyrielle Huguenot, esperta Diritti delle donne per Amnesty Svizzera.

"Chiediamo ai Cantoni di monitorare e valutare attentamente gli effetti del nuovo diritto penale sessuale. Dobbiamo analizzare non solo l'accesso alla giustizia, ma anche l'onere che le nuove procedure rappresentano per le persone interessate. Alle vittime di violenza sessuale deve essere garantita un'assistenza adeguata e deve essere evitata la ri-traumatizzazione durante il procedimento penale. Ciò richiede formazione e aggiornamento per il personale di polizia e le autorità giudiziarie. Tale formazione dovrebbe migliorare la conoscenza della violenza sessuale e contrastare i pregiudizi, la colpevolizzazione delle vittime e i miti diffusi sullo stupro", afferma Cyrielle Huguenot.

Le misure già decise dal Parlamento svizzero dovrebbero ora essere rapidamente attuate nei Cantoni, in particolare la creazione di centri di crisi e di programmi di prevenzione per chi commette violenza sessuale. Le autorità devono anche garantire che le vittime siano adeguatamente consultate e coinvolte in tutte le misure che le riguardano.

Prevenzione e sensibilizzazione

"La società nel suo complesso deve essere meglio informata e sensibilizzata sulla violenza sessuale. Abbiamo bisogno non solo di campagne di prevenzione su larga scala, ma anche di un'educazione sessuale completa e adeguata all'età, che informi i bambini e i giovani sul consenso, sull'autodeterminazione sessuale e sul diritto all'integrità corporea", spiega Cyrielle Huguenot.

"Il principio del consenso deve essere sancito dalla legge e dalla mente delle persone, come abbiamo sottolineato fin dall'inizio della nostra campagna. Per garantire che l'importanza del consenso sessuale sia riconosciuta e praticata da tutti quotidianamente, dobbiamo continuare a concentrare gli sforzi di prevenzione sul messaggio 'Solo Sì significa Sì'. Deve essere chiaro che i rapporti sessuali richiedono il consenso reciproco."