Seattle, 5 aprile 2025 : migliaia di persone hanno manifestatocontro le deportazioni di massa. © Zuma/Imago
Seattle, 5 aprile 2025 : migliaia di persone hanno manifestatocontro le deportazioni di massa. © Zuma/Imago

Diritto di manifestare/USA Militarizzazione e repressione delle manifestazioni nell'era Trump

di Justin Mazzola, ricercatore per Amnesty USA. Pubblicato il 23 giugno 2025
Manifestare è un mezzo prezioso per opporsi alle azioni di chi detiene il potere. Nel corso della storia, le manifestazioni sono state spesso la forza motrice di alcuni dei movimenti sociali più potenti, che hanno portato alla luce ingiustizie e violazioni dei diritti umani, hanno chiesto che fosse fatta giustizia e hanno fatto sì che le persone non perdessero la speranza in un futuro migliore. Purtroppo, questo diritto prezioso è sotto attacco in tutto il mondo, Stati Uniti inclusi, come abbiamo visto recentemente.

Di fronte alle proteste nazionali e all'aumento dei raid e delle misure di espulsione da parte dell'ICE, l'agenzia statunitense per l'immigrazione e le dogane (Immigration and Customs Enforcement), il presidente Trump ha avvertito che le proteste sarebbero state represse “con violenza massiccia”.

In qualità di organizzazione per la difesa dei diritti umani con esperienza nell'osservazione di manifestazioni in tutto il mondo, compreso qui negli Stati Uniti, abbiamo ricevuto molte domande al riguardo. La più frequente è stata: “Le autorità possono farlo?”

Ecco le nostre risposte ad alcune delle domande più frequenti:

> Manifestare è un diritto umano?

< Partecipando a una manifestazione, una persona esercita una serie di diritti umani universalmente riconosciuti. Oltre al diritto alla libertà di espressione e di riunione pacifica, esistono altri diritti fondamentali che consentono lo svolgimento di manifestazioni pacifiche. Si tratta del diritto alla vita, della libertà di associazione, del diritto alla privacy e del diritto di non essere arbitrariamente arrestati e detenuti, nonché del diritto di non subire torture e altri trattamenti o pene crudeli, inumani o degradanti.

Il diritto di manifestare non è quindi codificato in un'unica legge o convenzione, ma è protetto da disposizioni contenute in varie convenzioni internazionali e regionali che garantiscono ciascuno di questi diritti diversi ma complementari. Insieme, essi offrono una protezione completa a chi manifesta. La risposta è quindi: sì, il diritto di manifestare è un diritto umano.

> Le forze militari possono essere utilizzate per sorvegliare le manifestazioni della società civile?

< Le forze militari non sono destinate a sorvegliare i civili. L'uso delle forze armate o di tattiche di polizia militarizzate crea un precedente spaventoso che esacerba le tensioni creando un'atmosfera di intimidazione e paura. Questo può portare a violenze inutili e alla repressione di manifestazioni pacifiche. Inoltre, aumenta la probabilità di violazioni dei diritti umani come l'uso eccessivo della forza e l'arresto arbitrario dei manifestanti.

Le forze militari sono addestrate ed equipaggiate per la guerra e non hanno nulla a che fare con una manifestazione. La responsabilità ricade sulla polizia, che deve essere addestrata alla deescalation, alla mediazione e alla protezione delle persone. I militari non sono addestrati per gestire grandi folle o per disinnescare situazioni di tensione e non dovrebbero essere mobilitati a tal fine. Anche i dipendenti dell'ICE e delle altre forze dell'ordine incaricate dell'applicazione delle leggi sull'immigrazione non dispongono della formazione e dell'esperienza necessarie. Ciò è stato chiaramente dimostrato non molto tempo fa: basti pensare alla reazione alle proteste Black Lives Matter dopo la morte violenta di George Floyd.

Le forze militari non sono generalmente adatte a svolgere compiti di mantenimento dell'ordine pubblico. Pertanto, dovrebbero essere mobilitate per tali compiti solo in circostanze eccezionali e temporanee, sulla base di una chiara valutazione del valore aggiunto del loro coinvolgimento in una determinata situazione. Quando vengono mobilitate, devono rispettare il quadro giuridico applicabile al mantenimento dell'ordine pubblico, comprese le norme nazionali e internazionali in materia di diritti umani, e possono svolgere compiti di mantenimento dell'ordine pubblico solo se adeguatamente istruite, equipaggiate e addestrate per farlo in modo legale e conforme ai diritti umani. Inoltre, devono sempre essere poste sotto la direzione, il controllo e la supervisione di un'autorità civile.

Nel caso di Los Angeles, il presidente Trump non ha cercato di garantire la sicurezza pubblica mobilitando la Guardia Nazionale e i Marines americani, ma bensì di seminare la paura e mettere a tacere le opinioni dissidenti.

> Le autorità possono usare proiettili di gomma contro i manifestanti?

< I proiettili di gomma e di schiuma devono essere utilizzati solo come ultima risorsa in caso di pericolo grave e imminente. Negli Stati Uniti, l'uso di proiettili di gomma per reprimere manifestazioni pacifiche è sempre più frequente.

Amnesty International ha documentato numerosi casi negli Stati Uniti e in tutto il mondo in cui l'uso improprio di proiettili di gomma e di gommapiuma ha causato ferite gravi e la morte di manifestanti. Queste armi sono spesso sparate in modo indiscriminato, alla testa delle persone o a bruciapelo, causando menomazioni permanenti come cecità, fratture del cranio e lesioni interne.

> La polizia può usare gas lacrimogeni contro i manifestanti?

< I gas lacrimogeni o altri irritanti chimici non devono mai essere utilizzati contro persone che manifestano pacificamente. Vogliono farci credere che i gas lacrimogeni siano un metodo sicuro per disperdere le manifestazioni violente. Molte forze di sicurezza sono ora dotate di gas lacrimogeni come equipaggiamento cosiddetto meno letale, un'alternativa alle armi da fuoco. Queste armi sono definite “meno letali” e non “non letali” perché non hanno la finalità di uccidere, ma il loro effetto può comunque essere mortale. La dotazione di gas lacrimogeni può significare che la polizia non ha bisogno di ricorrere ad armi più dannose. In pratica, tuttavia, le forze di polizia utilizzano i gas lacrimogeni in un modo per cui non sono mai stati progettati, spesso in grandi quantità contro manifestanti prevalentemente pacifici, sparando proiettili direttamente sulle persone o utilizzando gas lacrimogeni in spazi ristretti o in situazioni in cui è difficile per le persone disperdersi.

In alcuni casi, l'uso di sostanze chimiche irritanti può causare gravi lesioni o costituire un atto di tortura o maltrattamento. Maggiori informazioni qui

> Cosa succede in caso di violente rivolte durante le manifestazioni?

< La violenza da parte di poche persone non deve mai portare alla violazione del diritto di chi manifesta pacificamente alla libertà di riunione. Se una piccola minoranza cerca di far degenerare una riunione pacifica in modo violento, le forze dell'ordine devono proteggere i manifestanti pacifici e non utilizzare le rivolte di piccoli gruppi come pretesto per limitare o impedire l'esercizio dei diritti umani della maggioranza. Le persone che informano gli altri dei loro diritti o disturbano pacificamente le misure di applicazione delle leggi sull'immigrazione non sono necessariamente violente. Queste azioni rientrano nel diritto di manifestare.

Se un piccolo gruppo all'interno di una manifestazione più ampia e pacifica commette atti di violenza e vandalismo, gli organizzatori della manifestazione possono aiutare le forze dell'ordine a identificare coloro che commettono atti di violenza al fine di intervenire in modo mirato.

La decisione di disperdere una manifestazione deve essere presa solo come ultima risorsa e in conformità con i principi di necessità e proporzionalità per proteggere l'ordine pubblico da un rischio imminente di violenza. Se viene presa una decisione legittima di disperdere una manifestazione, l'ordine di dispersione deve essere comunicato chiaramente e motivato al fine di garantire, per quanto possibile, che i manifestanti siano d'accordo e ne comprendano lo scopo. Deve essere concesso tempo sufficiente per lo scioglimento della manifestazione.

Non deve essere usata alcuna violenza per punire la presunta non conformità alle regole o una presunta inosservanza di un ordine o la partecipazione a una riunione. Gli arresti e le detenzioni devono essere effettuati in conformità con le procedure legali previste. Non devono essere utilizzati per impedire o punire la partecipazione pacifica a una manifestazione pubblica.

> Il presidente Trump può invocare l'Insurrection Act?

< L'Insurrection Act del 1807 consentirebbe l'uso di soldati americani per la cosiddetta “applicazione delle leggi sull'immigrazione” o la repressione delle manifestazioni. Il ricorso a questa legge di emergenza non ha nulla a che vedere con la sicurezza nazionale, ma è parte del consolidamento del potere, dell'intimidazione delle comunità in tutto il paese e della repressione delle opinioni dissidenti.

Fin dall'inizio, il presidente Trump ha usato una retorica pericolosa e falsa, compresa la menzogna razzista secondo cui ci sarebbe un'“invasione” al confine meridionale degli Stati Uniti. Non c'è nessuna invasione. Non c'è nessuna guerra. Gli immigrati e i richiedenti asilo sono le nostre famiglie, i nostri amici e i nostri vicini; arricchiscono le nostre comunità e vengono negli Stati Uniti in cerca di sicurezza, protezione e una vita migliore.

La lunga e controversa storia dell'Insurrection Act è strettamente legata alla repressione degli schiavi, delle popolazioni indigene nordamericane e dei movimenti per i diritti civili. È stato utilizzato l'ultima volta nel 1992, durante le rivolte di Los Angeles seguite all'assoluzione dei poliziotti nel caso Rodney King. Il suo utilizzo attuale perpetua questa eredità di violenza di Stato contro le comunità emarginate.

> Cosa sta facendo Amnesty International?

< Amnesty International sta monitorando le proteste e la risposta delle autorità federali e del governo statunitense. Il nostro team di esperti combina testimonianze individuali con dati di localizzazione, foto e video provenienti da fonti di informazione e social media, nonché informazioni ottenute tramite telerilevamento, crowdsourcing e scienza dei dati, per indagare sulle violazioni dei diritti umani e portare alla luce i fatti.

Dopo le proteste Black Lives Matter del 2020, Amnesty International ha documentato 125 distinti episodi di violenza della polizia contro manifestanti in 40 Stati e a Washington D.C., commessi da membri delle forze di polizia statali e locali, nonché da membri della Guardia Nazionale e delle forze di sicurezza di diverse agenzie federali, solo nei dieci giorni successivi all'arresto, la tortura e l'esecuzione extragiudiziale di George Floyd da parte della polizia di Minneapolis. Le violazioni dei diritti umani documentate includevano percosse, uso improprio di gas lacrimogeni e spray al peperoncino, nonché l'uso inappropriato e talvolta indiscriminato di proiettili “meno letali” come pallini di gomma e proiettili di gomma contro manifestanti, giornalisti, osservatori legali e soccorritori.

A seguito di queste violenze da parte della polizia, abbiamo chiesto a tutte le forze dell'ordine di rivedere le loro politiche e pratiche di gestione delle manifestazioni e di rispettare gli standard internazionali in materia di diritti umani. Abbiamo pubblicato un documento sulle buone pratiche per le forze dell'ordine durante le manifestazioni.

> Cosa posso fare?

< Il diritto di manifestare pacificamente è un diritto umano. Ma ciò che sta accadendo attualmente negli Stati Uniti va oltre il semplice contesto di una manifestazione. Si tratta di non lasciare che la paura ci riduca al silenzio. Si tratta di difendere il diritto di asilo e proteggere i nostri vicini dai raid dell'ICE e dalle detenzioni di massa. Si tratta di respingere le misure con cui questo governo vuole militarizzare la polizia per reprimere le opinioni dissidenti.

Dobbiamo agire ora per difendere il diritto di manifestare pacificamente e impedire che queste violazioni dei diritti umani diventino la nuova norma. Se puoi farlo in sicurezza, partecipa a una manifestazione nella tua città. Fate sentire la vostra voce. Portate altre persone con voi!

Condividete queste domande e risposte con i vostri amici e familiari e parlate del diritto di manifestare, delle retate dell'ICE e di ciò che sta facendo Amnesty.